Gli schiaffi a Macron vendicano l’oltraggio di Anagni

Gli schiaffi a Macron vendicano l’oltraggio di Anagni. Ci perdonino i lettori se divaghiamo sulla politica internazionale, ma quanto avvenuto in Francia ci sembra molto importante: Macron, il nuovo Re di Francia, è stato preso a schiaffi da due suoi sudditi, pardon, cittadini. E i due sono stati arrestati, nonostante l’ovvia congruità del gesto visto che si tratta di un politico le cui azioni stanno impoverendo uno degli stati sociali più avanzati del mondo. Secondo noi i due, pare vicini ai Gilet Gialli, hanno fatto bene. Molto bene. Perché i governanti della Francia sono arroganti almeno da 700 anni. Infatti gli schiaffi a Macron vendicano l’oltraggio di Anagni, quando il suo predecessore Filippo IV piegò con la forza l’ultimo Papa medievale Bonifacio VIII. Poi iniziò la cattività avignonese e uno dei momenti più bassi per la Chiesa cattolica. Dunque bene gli schiaffi a Macron due volte. Primo perché sta cercando di indebolire il suo stesso popolo e secondo perché gli schiaffi a Macron vendicano l’oltraggio di Anagni del 1300. E infine sosteniamo gli schiaffeggiatori di Macron perché essere capi è prima di tutto un onere, elemento che pare sfuggito ai sindaci italiani come Giuseppe Sala che si è unito alla richiesta di restringere le responsabilità del sindaco. Perché guarda un po’, oltre a poter decidere chi lavora qui e chi lì, se si possono usare o no le auto o le bici, i politici come lui hanno anche responsabilità. Ma vogliono comandare senza rischiare troppo. Allora forse due schiaffi andrebbero distribuiti anche in Italia, perché la politica è servizio alla comunità. Se non si è pronti al sacrificio, ma si puntava solo ai soldi e al potere, quelli come Sala è meglio che si ritirino. Non ci mancheranno.