Una percentuale del 50% di riduzione della mortalità per tumore del polmone, un guadagno di dieci anni di vita in benessere. Sono gli obiettivi del Programma SMILE, lo studio che per la prima volta punta ad abbattere i valori della proteina c-reattiva (PCR), un importante marcatore dell’infiammazione cronica associata a un alto rischio di mortalità per il tumore al polmone, presentato questa mattina all’Istituto dei Tumori di Milano.
“Abbiamo appena pubblicato insieme all’Istituto Mario Negri di Milano uno studio che dimostra una riduzione del 50% dei livelli di PCR a distanza di otto anni dalla cessazione del fumo”, ha spiegato Ugo Pastorino, direttore della Struttura Complessa di Chirurgia Toracica dell’Istituto. “Sono ottimi risultati, ma a lungo termine. Per questo abbiamo deciso di ‘alzare l’asticella’ e mettere a punto una serie di interventi da adottare in contemporanea alla cessazione dal fumo, per ridurre il prima possibile i valori della PCR”, ha proseguito il direttore. Il programma SMILE prevede quattro gruppi, uno di controllo e tre attivi. Di questi, uno riceverà il ‘pacchetto’ completo che prevede la cessazione dal fumo con il supporto di una cura farmacologica a base di citisina, la somministrazione quotidiana di cardioaspirina, dieta e attività fisica. Un gruppo invece seguirà il percorso di smoking cessation con la prescrizione di citisina e il terzo, infine, riceverà il ‘pacchetto’ del programma SMILE che comprende cardioaspirina, dieta e attività fisica. Il gruppo di controllo riceverà comunque dei suggerimenti per un corretto stile di vita in base alle linee guida internazionali.
“L’avvio del programma SMILE conferma, ancora una volta, l’impegno dell’Istituto per la ricerca d’avanguardia – ha sottolineato Enzo Lucchini, presidente dell’Istituto dei Tumori di Milano – e il perseguimento di obiettivi primari: la diagnosi precoce in caso di malattia e l’abbattimento dei fattori di rischio oncologico”. Il programma SMILE prevede una volta all’anno l’esecuzione della Tomografia Assiale Computerizzata (TAC) spirale toracica a basse dosi di esposizione. “La decisione di inserire questo esame nel programma è coerente con i risultati degli ultimi studi, MILD condotto all’INT e NELSON sviluppato da ricercatori olandesi – ha sottolineato Giovanni Apolone, direttore scientifico INT -. Entrambi hanno dimostrato l’efficacia della TAC nella diagnosi precoce del carcinoma polmonare. Sono risultati importanti, a riprova del fatto che è tempo di avviare sul territorio nazionale programmi di screening rivolti ai forti fumatori over 50, la fascia più a rischio di carcinoma polmonare”.
L’apparecchiatura TAC spirale toracica è di ultima generazione e l’INT è tra i primi a utilizzarla al mondo. “Questa nuova apparecchiatura si pone al vertice della tecnologia ora disponibile – ha chiarito Alfonso Vittorio Marchianò, direttore Dipartimento Diagnostica per Immagini e Radioterapia INT – Tra i vantaggi attesi, ci sono una straordinaria rapidità di esecuzione e, aspetto ancora più importante, l’esposizione, per la persona che si sottopone all’esame, a una dose minima di radiazioni, senza compromissione della qualità delle immagini”. Nel corso dello studio, viene inoltre eseguita periodicamente l’analisi per la valutazione dei valori della PCR nel sangue e, annualmente, il test miRNA: sono piccolissime molecole molto specifiche che vengono rilasciate dall’organo aggredito dalla malattia e dal sistema immunitario e che permettono una diagnosi estremamente precoce, come stanno dimostrando gli studi in corso all’INT.