Sarà finito in settimana il muro, che ha un’estensione di oltre 200 metri ed è alto quattro, la cui realizzazione è stata discussa e approvata in un Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza dello scorso maggio per fronteggiare il fenomeno dello spaccio nel cosiddetto ‘boschetto di Rogoredo’, da anni al centro di proteste da parte dei residenti e periodicamente interessato da operazioni di polizia, come ricorda il Corriere della Sera.
Il muro, che si trova immediatamente fuori dalla stazione ferroviaria, come ha spiegato Luca Cavacchioli, direttore territoriale produzione di Rfi Lombardia, costituisce una delle opere decise in un tavolo di coordinamento presieduto dalla prefettura e al quale hanno partecipato tutti gli enti preposti alla sicurezza, tra cui la struttura di protezione aziendale di Rfi. Il muro è infatti solo una parte delle opere eseguite intorno alla stazione di Rogoredo, in quanto a poche centinaia di metri dal manufatto è stata realizzata la chiusura varchi dello scavalco ferroviario e sono state messe delle recinzioni cosiddette ‘antiscavalco’ per evitare gli attraversamenti irregolari dei binari. I lavori sono partiti a luglio e hanno avuto un costo di 700mila euro. Di interventi per porre fine alla piaga dello spaccio nel boschetto di Rogoredo si era parlato nei giorni scorsi, quando il ministro dell’Interno, Matteo Salvini era stato in prefettura per incontrare istituzioni milanesi e lombarde e anche per salutare il prefetto di Milano uscente, Luciana Lamorgese.