Milano: la tassa codardia sugli affitti

Milano: la tassa codardia sugli affitti. Arriva come reazione alla grande fuga ai city users si direbbe oggi, cioè tutta quella parte d’Italia arrivata a Milano per trovare un corso di formazione o un lavoro di prestigio. La stessa parte che nel momento del bisogno ha abbandonato la città in tutta fretta, come una massa di ratti su una nave che affonda. Il naviglio milanese sta però reagendo, e lo farà sempre di più, ma intanto si organizza anche per ripagare con la stessa moneta i codardi che sono scappati quando si doveva restare tutti uniti a vincere la sfida. A lanciare l’idea il gestore di duecento appartamenti nella zona nord della città: quelli che sono scappati non possono pensare di essere trattati come quelli che sono rimasti – ha spiegato l’imprenditore – evidentemente sono venuti qui solo per togliere risorse alla città, non per partecipare alla sua vita comune, erano predatori e come tali verranno trattati: nomi e cognomi sono segnati e quando torneranno troveranno l’affitto aumentato del 25%, sarà la tassa codardia che dovranno pagare per aver abbandonato la città nel suo momento di difficoltà. Milano – questo il senso dell’iniziativa – è sempre stata una città accogliente, ma queste persone non meritano le porte aperte che abbiamo sempre offerto a tutti. Così agli scappati toccherà pagare, ben più dei 1200 euro una tantum spesi da una ragazzina viziata per tornare a Roma in tutta fretta. A Milano la tassa codardia sugli affitti potrebbe diventare una moda, perché i nomi degli scappati iniziano a girare come le loro foto. E i milanesi sono tanto pazienti e sensibili agli affari quanto decisi nel ricordare i torti subiti. Chi combatte con loro viene vissuto come un fratello, ma chi tradisce non troverà mai più gli stessi sorrisi. E, aggiungiamo noi dell’Osservatore, per fortuna che qualcuno ha pensato a come restituire pan per focaccia ai codardi pronti ad abbandonare la comunità nei momenti di difficoltà.