Zone rosse anche a Milano: il caso di Calolziocorte sta facendo discutere molto e da quello nascono nuove proposte. Alcuni senatori del partito democratico hanno deciso di portare il caso in Parlamento: inaccettabile, secondo loro, che ci siano delle zone rosse in cui non possono essere impiantati centri di accoglienza per migranti. Idea che invece piace molto alla destra milanese che la rilancia e la amplia per proporre una soluzione ai problemi di degrado che affliggono molte zone della città. Zone rosse a Milano, come in altre città governate dalla sinistra.
“Le zone rosse nelle città sono un ottimo strumento per arginare i problemi di degrado. Che poi siano stati due sindaci di sinistra come Dario Nardella, primo cittadino di Firenze, e Virginio Merola, sindaco di Bologna, a decidere, insieme al Prefetto, di attuarle sottolinea che chi vuole amministrare oggi una città deve garantire, per prima cosa, la sicurezza dei cittadini, evitando che esistano zone ad alta concentrazione di degrado con spacciatori e delinquenti comuni – Lo dice in una nota Riccardo De Corato, assessore a Sicurezza, Immigrazione e Polizia Locale di Regione Lombardia – Le leggi vengono fatte dal Parlamento, una volta promulgate, però, ci deve essere qualcuno che le applichi. In materia daspo urbano e zone rosse sono in primis i sindaci a doverlo fare. Si faccia altrettanto anche nei comuni lombardi e a Milano si cominci con il boschetto di Rogoredo, con Piazza Duca d’Aosta e con le zone della movida, come Corso Como o le colonne di San Lorenzo, dove gli spacciatori la fanno da padroni“.