Galli proposto come commissario per la sanità lombarda. Il nome del virologo che più di altri ha saputo posizionarsi come voce autorevole nel dibattito sul Covid-19 è saltato fuori da un pezzo da novanta della politica meneghina: la proposta è arrivata da Pierfrancesco Majorino, europarlamentare che ha saputo incarnare la sinistra milanese come solo Pisapia e pochi altri. Uomo del “pueblo”, ma con la connessione con il “mondo di sopra” dei Sarfatti e altri ricchi che si sentono a posto perché i loro servi (pardon: collaboratori domestici) li chiamano per nome. A differenza di Pisapia inoltre sa parlare senza sputare e ha una capacità amministrativa che a malincuore gli riconoscono anche gli avversari. Oggi guida l’assalto a Regione Lombardia spingendo per il commissariamento. La forza con cui i suoi hanno pressato le opposizioni al centrodestra hanno portato a una mozione di sfiducia contro Giulio Gallera che è finita malissimo: si è spaccato il centro sinistra. Troppo poco perché un uomo da marciapiede come Majorino si arrendesse, anzi ha rilanciato: “Spesso mi chiedono chi vorrei come Commissario della Lombardia per gestire l’emergenza sanitaria. Certamente una persona d’alto profilo, della sanità lombarda, totalmente estranea ai partiti. Tipo Galli, per capirci, di cui mi fiderei cento volte di più rispetto a Fontana e soci”. Ma per quanto lo voglia la sinistra, sembra ancora lontano il momento in cui la Sanità lombarda verrà commissariata.
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