“La richiesta di abbattere la statua dedicata a Indro Montanelli, da molti considerato il più grande giornalista italiano del Novecento, è stata fatta da chi è alla ricerca di ribalta mediatica nella follia causata dalla vicenda Floyd. Una richiesta dettata però anche da un profondo odio razzista verso tutti i simboli della cultura e civiltà europea e occidentale. Odio che abbiamo già visto alla prova negli USA e in Gran Bretagna”. Lo comunica con una nota il movimento politico “La Rete“.
“Non siamo mai stati dei fan di Montanelli – spiegano i militanti – ma la richiesta di eliminarne fisicamente la statua posta nei giardini di Porta Venezia è degna dei peggiori epigoni del Grande Fratello Orwelliano citato in apertura. Un incubo che viene inseguito da soggetti che vogliono eliminare ogni forma di cultura identitaria, per poterla sostituire con l’uomo nuovo, senza Dio, Patria e Famiglia, utile solo a produrre e consumare. Ma la richiesta non è ascrivibile solo ad un manipolo di agit-prop – aggiungono – perché questa è stata subito raccolta da una parte della sinistra “istituzionale”, che vorrebbe discuterla in consiglio comunale, alla ricerca di accelerazioni nella distruzione degli avversari attraverso la loro eliminazione dal contesto politico”.
“Per questo noi, militanti di Presidio Milano e di Freccia Nera, comunità politiche aderenti alla Rete“, annunciano “saremo sempre a difesa della nostra tradizione e identità e che faremo di tutto per difenderne, anche fisicamente, i simboli. Anche la statua di Indro Montanelli. Se ci sarà bisogno ci frapporremo fisicamente tra la nostra identità e la canea rabbiosa e iconoclasta del Black Lives Matter e dell’antifascismo militante“.
“Invitiamo tutti i cittadini – conclude la nota de La Rete – associazioni, movimenti e partiti che vogliono realmente opporsi a questa infamia di unirsi, aldilà delle differenze, in unico blocco nazionale e, qualora ce ne fosse la necessità, di scendere in piazza con noi e dimostrare anche nei fatti di essere disposti a tutto per la Patria e per fermare il caos che sta invadendo le nostre città”.