Milano e l’effetto Supersalone. Occupazione media degli alberghi al 45% (più alta nelle zone centrali). Benefici per i negozi vicini agli eventi Fuorisalone. Bar e ristoranti: segno + a Brera e in via Dante, segno – in Galleria Marco Barbieri, segretario generale Confcommercio Milano: il Salone del Mobile non delude le attese. Confermato un primo indotto incoraggiante per le imprese Occupazione media negli alberghi al 45% ed incremento di flussi/presenze in particolare nelle aree dove sono state promosse iniziative collegate al Fuorisalone: lo rilevano i dati su indotto e presenze in questi giorni del Supersalone del Mobile raccolti da Confcommercio Milano in collaborazione con la Rete associativa vie, Federalberghi Milano ed Epam (pubblici esercizi). Marco Barbieri, segretario generale Confcommercio Milano: “Il Salone del Mobile non delude le attese e rimette in moto Milano con la conferma di un primo indotto incoraggiante per le imprese del terziario. Ma la strada per tornare ai livelli di crescita pre-Covid è ancora lunga ed è necessario sostenere l’attrattività della città mantenendo la continuità degli eventi e rafforzando la sicurezza sul fronte dell’emergenza sanitaria”.
GLI ALBERGHI – Dall’analisi di H-Benchmark l’occupazione media delle camere degli hotel milanesi dal 4 al 10 settembre è del 45% con un prezzo medio per camera di 171,6 euro e una redditività effettiva per camera (su tutte quelle disponibili) di 77,2 euro. A questi dati vanno inoltre aggiunte alcune rilevazioni a campione compiute da Federalberghi Milano solo negli hotel di centro e semicentro dalle quali emerge una percentuale di occupazione superiore al 60% (in particolare per la fascia medio-alta). Gran parte degli alberghi ha ormai riaperto e l’attività con il Salone di quest’anno – rileva l’Associazione – costituisce un primo importante segnale di ripresa e fiducia. Non si riequilibra, però, l’andamento negativo dei mesi passati e resta la preoccupazione per l’immediato futuro in considerazione del basso livello percentuale di prenotazioni delle prossime settimane. Inoltre i dati di questi giorni non possono comunque essere paragonati al 2019 (occupazione nella settimana della manifestazione intorno al 90%) o agli anni precedenti dove il livello dei ricavi nei giorni del Salone del Mobile era molto più alto. Sempre dall’analisi H-Benchmark: italiano il 38,3% dei clienti, dal 4 al 10 settembre, negli alberghi milanesi; l’8,3% dalla Gran Bretagna, il 5,9% dagli Stati Uniti, il 4,9% dalla Francia, il 3,9% dalla Germania, il 2,3% dall’Olanda. Da altri Paesi il 23,9 % (non viene specificato per la restante quota). Il contatto diretto con l’albergo (telefonico, web…) è risultato il canale privilegiato di prenotazione per questi giorni: 46%. Il 33% ha prenotato attraverso i grandi aggregatori d’offerta online (Booking.com, Expedia ecc.) e il 21% attraverso canali professionali (sistemi prenotazione delle compagnie aeree, convenzioni agenzie di viaggio…). Il tasso di cancellazione delle prenotazioni si è fortemente ridotto negli ultimi giorni (8%) rispetto a più di 30 giorni fa (66%). L’occupazione media delle camere dal 4 al 10 settembre, 45%, è cresciuta rispetto all’1 settembre (38,3%) mentre è calato il prezzo medio della camera (da 192,7 a 171,6 euro).
NEGOZI E PUBBLICI ESERCIZI – In questi giorni del Supersalone e degli eventi del Fuorisalone, nei negozi si è registrato un aumento di flussi e un lieve incremento degli affari rispetto alle settimane precedenti, in particolare per le attività commerciali maggiormente concentrate nei distretti del Fuorisalone. Minor impatto, invece, per le attività al di fuori del circuito del Fuorisalone, ma anche per le presenze in Galleria se messe a confronto con quelle di agosto. E’ quanto emerge dall’indagine della Rete associativa vie di Confcommercio Milano che ha coinvolto i rappresentanti delle Associazioni di via. Diverse le aree prese in esame: via Solferino, via Brera, via Fiori Chiari, via Durini, Isola, via Torino, via Ponte Seveso, Galleria Vittorio Emanuele II, via Bergamini, via Laghetto, corso Buenos Aires. Buona l’affluenza di visitatori provenienti da Paesi europei. Pressoché assenti, invece, russi e cinesi. Bilancio positivo per le attività commerciali legate al design che hanno organizzato iniziative collegate al Fuorisalone. Ad esempio – rileva la Rete associativa vie di Confcommercio Milano – l’Associazione Durini Design ha segnalato una presenza media giornaliera di 800 persone nei punti vendita di via Durini. Epam, l’Associazione dei pubblici esercizi, rileva le difficoltà degli esercizi in Galleria e un migliore andamento in alcune aree. Incremento degli affari in via Dante (fra il 5 e il 10%) e a Brera.