Bicocca vara “Razza e Istruzione. Le leggi antiebraiche del 1938”. Sono infatti on line i documenti raccolti col progetto di ricerca. Bicocca vara “Razza e Istruzione. Le leggi antiebraiche del 1938” per tenere viva la memoria di una pagina orribile della storia italiana, quella scritta con la promulgazione delle leggi razziali, per poter cambiare l’esistente. Questo l’intento del progetto di ricerca “Razza e Istruzione. Le leggi anti-ebraiche del 1938” che, sostenuto dall’Università di Milano-Bicocca e dal Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale, è stato reso possibile grazie a un Comitato scientifico nazionale – coordinato dalla professoressa Marina Calloni – in collaborazione con numerosi archivi. Ora quel progetto si arricchisce di un nuovo contenitore: un sito web che offre la possibilità di consultare i documenti raccolti, spesso inediti, di vedere gli interventi dei relatori della conferenza tenutasi nel febbraio dello scorso anno con la lectio magistralis della senatrice a vita Liliana Segre, ma anche di sfogliare il materiale della mostra, allestita in Ateneo. Il progetto si è focalizzato sia sulle conseguenze che la limitazione di accesso all’istruzione e alle professioni ebbe sulle persone di origine ebraica, sia su ciò che la discriminazione educativa e professionale comportò sul sistema formativo e scientifico anche nell’Italia repubblicana. L’Università – come luogo privilegiato della ricerca e del sapere scientifico, il cui libero esercizio è costituzionalmente tutelato – non poteva non porre attenzione su ricadute culturali, giunte fino ai nostri giorni.
Il sito web Razzaeistruzione.unimib.it è online da oggi, giorno in cui ricorre l’82esimo anniversario dell’approvazione delle Leggi per la difesa della razza da parte del Governo fascista. Al fine di promuovere una più approfondita conoscenza del rapporto tra razzismo e istruzione, i cartelloni della mostra saranno messi a disposizione gratuitamente di chi ne farà richiesta, condividendo i principi del rispetto e della non-discriminazione.
«Contrastare ogni forma di discriminazione. Questo è uno dei principi dell’Università per concorrere allo sviluppo della società – ha ricordato la rettrice Giovanna Iannantuoni -. L’Università di Milano-Bicocca è onorata di aver accolto questa preziosa testimonianza a oltre 80 anni dall’emanazione delle leggi razziali, riaffermando la libertà della cultura e della ricerca, così come la responsabilità dell’Università nel formare una società inclusiva che non cada nella trappola dell’indifferenza sociale». «Conservo un bel ricordo della calorosa accoglienza dell’Università di Milano-Bicocca. Mi fa molto piacere – ha affermato la senatrice a vita Liliana Segre – che la mostra sulle leggi antiebraiche del 1938 sia stata resa disponibile a tutti sul nuovo sito». «Ricordare significa conoscere e non-dimenticare. La memoria rimanda alla possibilità di costruire una realtà diversa – ha sottolineato Marina Calloni, curatrice del progetto –. Le politiche dell’odio conducono alla denigrazione dell’altro e alla sua segregazione, fino a disumanizzarlo e bestializzarlo. Viceversa, la formazione e la ricerca non possono che proporre percorsi di pace che significa sviluppo delle capacità individuali e promozione di un benessere collettivo sostenibile che rispetti la dignità umana».
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