Dopo l’intera Quaresima in quarantena ed isolamento a causa dell’emergenza coronavirus, anche la Pasqua si festeggia in solitudine: l’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, ha celebrato la messa della Resurrezione in un Duomo deserto, senza la presenza dei fedeli, collegati però in streaming sui canali della Diocesi. Gli unici presenti alla messa pasquale sono stati due rappresentanti delle Forze dell’ordine: l’agente Alessandro Raucci per la Polizia di Stato e il maresciallo Rocchetta Minnone per i Carabinieri, che hanno partecipato come lettori.
“Non ho più parole da dire, in questi tempi siamo stati travolti da un’alluvione di parole che non accenna a finire e forse anche io ho messo la mia parte – ha detto l’arcivescovo Delpini al termine della celebrazione -. Adesso non voglio più dire parole se non invocare la benedizione del Signore, che entri in tutte le case dove essere chiusi in casa è più noioso, più irritante, che arrivi la benedizione di Pasqua come un dono della gioia” e che siano “momenti di gioia” anche il “pregare, telefonare, sedere a mensa, fare lavori di cui siamo capaci“.
“Voglio che la benedizione di Pasqua arrivi anche in quelle situazioni in cui, anche volendo e anche permettendolo le autorità, non si può uscire di casa come nel caso di chi non ha casa e non ha un luogo dove rimanere chiuso, o per chi è malato, in carcere e per tutti coloro che sono costretti anche per altri motivi a non uscire di casa. A tutti il signore porti la sua gioia“.