Gli scontri di Selinunte e le periferie da rifare

I fatti di San Siro riaccendono i riflettori sulla periferia, un termine abusato fino al punto della banalizzazione, dello scontato. Nessuno è colpevole ne assolto dai fatti perché c’è una sospensione che dura da anni, che parte proprio da quell’abuso della parola periferia che man mano è diventata letteraria, più spesso musicale, una chiave di volta della protesta sociale, delle rivendicazioni ma anche dell’abuso politico, dello scudo ideologico, mai di un vero progetto di cambiamento, perché secondo noi, Le periferie non vanno riqualificate, vanno ridisegnate da zero tout court, a partire da l’architettura, dalla cultura, dalle scuole, dal rivedere i modelli sociali d’integrazione dei tanti cittadini che non esistono se non nel loro quartiere (ecco il grido: fuori dal nostro quartiere) che rischia di essere l’unico elemento in cui c’è il riconoscimento del proprio status, in una Milano lontana.
Milano Concreta pensa che occorra intraprendere un progetto molto ambizioso di rigenerazione delle periferie, attraverso un processo di destrutturazione e ricostruzione.