Il sindaco Sala ha provato a dire che non ricordava, che non sapeva, insomma ha provato a sfilarsi dai suoi guai giudiziari legati a Expo 2015, ma la Procura di Milano è andata fino in fondo e ha chiesto una condanna per lui. La pena richiesta dai pm per aver truccato le carte dell’appalto sulla piastra di Expo, quello economicamente più rilevante, è di un anno e un mese. Il fatto che abbia retrodatato le carte per fare filare tutto liscio secondo i magistrati è provato. Lui vedremo come reagirà, ma visto il tipo pare improbabile che si dimetta. La poltrona da sindaco gli sta già stretta. In realtà, la pena sempre che venga confermata dai giudici è così bassa che il suo significato sarebbe principalmente politico. I giornali potranno chiamarlo Sala “l’onesto”, come lo sceriffo di Chicago nel film Prima Pagina. Adesso vedremo cosa dirà, perché per quanto si possa essere garantisti sono state richieste le dimissioni per molto meno a tanti altri. Neppure per un sindaco “imbruttito” è una patata semplice da sbollentare. In un’altra occasione gli era andata bene come potete leggere qui, ma non questa volta: Sala forse non rischia di perdere la libertà, ma sicuramente di vedersi incrinata la reputazione.