La ciclabile di viale Monza continua a far discutere. L’opera è diventata uno dei temi principali del dibattito milanese. In parte sarà perché tocca una delle arterie principali per entrare e uscire dalla città, in parte perché è diventata il simbolo di una battaglia politica tra chi è a favore di un certo modello di città e chi è contrario. Le parti sono divise tra chi vede nelle due ruote tutto il bene del mondo e chi le considera solo un mezzo di spostamento che non deve prevaricare gli altri. Ma quando le posizioni diventano estreme i ragionamenti sono difficili da portare avanti per chi decide, chi li vive invece si confronta con le consueguenze pratiche. Come quelle espresse da Lucia Lamberto, presidente dell’Associazione Vivi Viale Monza (aderente alla Confcommercio milanese): “Milano deve affrontare in sicurezza una ripresa difficile anche dal punto di vista della mobilità e nessuno demonizza per principio le piste ciclabili che, però, vanno fatte con criterio. Stiamo effettuando una ricognizione presso i nostri operatori e finora l’ampia maggioranza – l’80% – esprime forti dubbi sulla pista ciclabile lungo viale Monza. Da e per Sesto San Giovanni occorreva un percorso alternativo, certamente meno congestionato per traffico, semafori e incroci, come, ad esempio, la direttrice via Breda (parallela a viale Monza), Greco, Sammartini”. “La scelta di viale Monza e’ sbagliata – prosegue la presidente di Vivi Viale Monza – non soltanto per il tracciato, ma per la soluzione adottata ed i problemi che, conseguentemente, si creeranno. C’è un problema di sicurezza: il passaggio delle biciclette fra la colonna di autoveicoli in sosta e le auto in transito espone ad elevati rischi i ciclisti. C’è un problema di congestionamento: la riduzione in viale Monza delle corsie da due ad una comporta un drastico peggioramento dei tempi di percorrenza delle auto con una ricaduta negativa anche dal punto di vista ambientale”. Sarà ascoltata la voce della zona? Non si sa, intanto la ciclabile di viale Monza continua a far discutere.