L’unica soluzione per Trenord è mettere a gara il servizio come in Europa. La regione Lombardia con l’intenzione di voler rinnovare senza gara la concessione a Trenord ha deciso di lasciare ancora in regalo ai lombardi un pessimo servizio ferroviario regionale per un decennio. La Regione giustifica la prosecuzione della gestione monopolista sostenendo che il servizio lombardo è il più rilevante in termini quantitativi mentre proprio questo, insieme all’evidente incapacità dell’azienda di gestirlo, è un ottimo motivo per suddividerlo in più lotti per fare le gare. Dimentica però di dire che i costi operativi del km/treno, 22 euro, sono quasi doppi della media nazionale. Inoltre sotto il profilo qualitativo Trenord ha le maggiori soppressioni di treni (vedi passante ferroviario) e la peggiore puntualità, pari all’80% contro il 95% di Trenitalia . Hanno fatto meglio le altre regioni gestite da Trenitalia, nonostante anch’essa abbia ottenuto le concessioni dalle varie regioni senza gara. L’assessora ai trasporti Claudia Terzi dimentica che in mezza Europa, dove si sono fatte le gare, si è voltata pagina nella qualità dei servizi: il treno è diventato centrale nella mobilità delle grandi e delle piccole città europee e le compagnie ferroviarie operano con una produttività maggiore del 20% rispetto a quella di Trenord. La Terzi poi vuol salvare Trenord dal pericolo dell’arrivo di aziende straniere. Proprio quello che è successo positivamente nel nord Europa. Cosa ci sia da difendere di una azienda in stato comatoso da quando è nata non si sa. Anche la Francia si sta adeguando alle raccomandazioni dell’Antitrust e alle normative europee con un’apertura al mercato che ha cambiato positivamente il volto del trasporto locale (ferroviario e su autobus). I francesi hanno recentemente messo a gara la linea regionale Marsiglia-Nizza, dove ha vinto la Transdev, un gruppo franco-tedesco con esperienza internazionale. Le lungaggini burocratiche che comporterebbe la gara sono una scusa, visto che la Regione ha volutamente aspettato la scadenza proprio per giustificare l’impossibilità di una gara. La Regione non vuole tirare le somme e valutare la disastrosa gestione attuale, paventando lo spauracchio straniero. Senza contare che con la clausola sociale europea le maestranze sarebbero comunque garantite. Trenitalia gestisce ferrovie in Germania, Inghilterra e Grecia, Atm gestisce la metro di Copenaghen ed è in corsa per gestire una linea di metro a Parigi. La Regione non vuole gli stranieri in Italia ma noi andiamo all’estero con le nostre aziende, dov’è la reciprocità? E se vinciamo le gare all’estero perché siamo i più efficienti, perché abbiamo paura di perderle qui? Non sarà perché le vinciamo solo grazie ai generosissimi sussidi che riceviamo dagli ignari nostri contribuenti?
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