Un terno al lotto che per i lombardi sarebbe rappresentato dall’individuazione del fattore utile a ridurre la curva dei contagi. Una terzina vincente che sembra però essere lontana dall’essere azzeccata nonostante tutti i numeri giornalmente forniti, sotto forma di dati, dagli esperti di Regione Lombardia. Proviamo a fare qualche riflessione su di questi, partendo da alcune evidenze così macroscopiche da sembrare strano non saltino all’occhio a nessuno:
I CONTAGI AUMENTANO PERCHE’ I LOMBARDI HANNO RIPRESO A MUOVERSI
Un’affermazione più volte ribadita dal vice-presidente di Regione Lombardia Fabrizio Sala, in particolare sabato 11 e domenica 12, che però si scontra con le tabelle da lui stesso esposte. Infatti, se come sembra l’incubazione del coronavirus è di circa 14/15 giorni, gli effetti del maggiore movimento dei lombardi negli ultimi giorni avranno un riscontro poco prima della fine di aprile, non si spiega quindi come sia possibile giustificare il recente aumento dei casi positivi con i movimenti dei cittadini di quindici giorni fa, che caso vuole risultino essere quelli con la più bassa mobilità dell’ultimo mese. I casi sono due, o i movimenti dei cittadini non influiscono sull’aumento dei casi (cosa assolutamente non vera quindi state in casa per non esporvi e non esporre gli altri al contagio), o incidono anche altri fattori, che andrebbero individuati e analizzati. Uno di questi è sicuramente il numero e il modo in cui vengono effettuati i tamponi.
I CONTAGI AUMENTANO PERCHE’ SI FANNO PIU’ TAMPONI
Non è proprio così. Ovviamente più tamponi si fanno più positivi asintomatici vengono scoperti, ma se come sostenuto da buona parte dei virologi le persone contagiate in Lombardia sono nell’ordine di decine di migliaia, quelli che vengono individuati sono in buona parte casi di persone già contagiate da tempo e solo in minima parte di recente. Infatti, se oggi stesso il virus si estinguesse, si continueranno a individuare casi positivi fino a quando tutti lombardi non saranno stati testati per scoprire quelli che si erano contagiati fino a ieri. La definizione corretta di quanto sta accadendo è quindi: AUMENTANO I CONTAGIATI INDIVIDUATI E FRA QUESTI ALCUNI LO SONO STATI DI RECENTE. Ma anche sul metodo con cui vengono fatti e classificati i tamponi c’è molto da capire.
SONO STATI EFFETTUATI 210.000 TAMPONI O SONO STATE TAMPONATE 210.000 PERSONE?
Può sembrare una questione di lana caprina, ma non è così. Fino a oggi è stato impossibile avere una risposta univoca sul metodo di classificazione dei tamponi, in particolare in merito al fatto su come vengono conteggiati quelli effettuati su una stessa persona. Per confermare un caso positivo, o un’avvenuta negativizzazione vengono effettuati almeno due tamponi e in alcuni casi anche di più per le persone guarite ma non ancora negativizzate, che vengono controllate fino a quando non lo sono. Diventa quindi fondamentale capire se nel dato dei “tamponi effettuati” sono compresi tutti quelli effettuati ad ogni singola persona, perché in caso affermativo il numero delle persone di cui si conosce lo stato (negativo o positivo) si ridurrebbe a non più di 70.000 e anche la percentuale di persone positive e negative diventerebbe indefinibile, perché ognuna di quelle testate lo sarebbe stata più volte risultando in alcuni casi positiva e, in seguito, in altre occasioni negativa. In buona sostanza la domanda è: esiste un dato delle persone tamponate e uno dei tamponi effettuati, o quello fornito li unisce entrambi rendendone inutile l’interpretazione?
Per oggi ci fermiamo qui, ma sono molti altri i dati che richiedono un approfondimento cui ci dedicheremo nei prossimi giorni. Una cosa è certa, fatto salvo lo straordinario lavoro messo in campo da Regione Lombardia per salvare più vite possibili in condizioni al limite dell’impossibile, ora, per infondere tranquillità ai Lombardi, convincendoli a fare ciò che è giusto, occorre rendere più chiara la situazione in cui si trovano e cosa viene fatto per affrontarla. Per sconfiggere un nemico bisogna conoscerlo ed è difficile affrontarlo se si ha l’impressione che anche quelli che ci stanno guidando contro di lui non sanno con cosa hanno a che fare.
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