14 Agosto 2019

Stazione Centrale, tre giorni di rapine molestie sessuali e accoltellamenti

Ieri sera poco dopo le 23, in piazza Duca d’Aosta, un 26enne libico è stato ferito con un coltello mentre cercava di riprendersi il cellulare dall’uomo che glielo aveva appena sfilato dalla tasca dei pantaloni. Raggiunta da tre fendenti alla spalla e al fianco sferrati dal ladro poi fuggito, la vittima (senza fissa dimora) è stata soccorsa dai sanitari del 118 che lo hanno accompagnato in codice giallo all’ospedale Fatebenefratelli. Le sue condizioni non sarebbero gravi. Ai poliziotti che l’hanno ascoltato, il 26enne ha descritto l’aggressore come un uomo originario dell’Africa Centrale. L’accoltellamento è solo uno degli episodi di criminalità avvenuti in Stazione Centrale e nei suoi dintorni negli ultimi giorni. “Ormai c’è più di un’aggressione al giorno a danno di milanesi e turisti che visitano la città nel periodo estivo” è il commento di Riccardo De Corato, Assessore alla Sicurezza di Regione Lombardia che descrive la stazione come un luogo dove “si respira un clima di violenza ed insicurezza da far rabbrividire, come se ci fosse un’immensa zona franca dove possa accadere di tutti, senza regole“. “Ieri, – riassume De Corato – una quattordicenne americana è stata molestata sessualmente da un turco di 30 anni, davanti agli occhi inorriditi della madre, grazie alla quale il maniaco è stato identificato ed arrestato dalla Polfer. Poco dopo, è una turista tedesca a fare le spese del suo smartphone scippato da un marocchino che dopo verrà arrestato dagli agenti di Polizia presenti sul posto. Invece, nella notte in metropolitana, un turista equadoregno ha dovuto subire un furto da parte di due ragazzi, uno marocchino e l’altro libico, che lo avevano accerchiato alla fermata di San Donato Milanese. I carabinieri gli hanno presi dopo poco con la refurtiva ancora addosso, scoprendo che il 25enne libico aveva un mandato d’arresto alle spalle“. L’ex vice-sindaco incolpa della situazione una “vera e propria malavita straniera“, contenuta grazie “agli uomini e le donne di polizia e carabinieri“, poi si domanda cosa stia “facendo la Giunta di Beppe Sala per arginare questa emergenza” e conclude auspicando sia adottato al più presto “un piano, concordato con Prefetto e altre istituzioni, per mettere a punto una strategia che possa essere efficace su tutto ciò che riguarda la sicurezza ed il decoro urbano, contrastando questo insorgere di criminalità endemica“.  

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La crisi di Governo vista dai politici milanesi

Quanto sta accadendo a Roma agita ovviamente le acque anche a Milano. Vediamo come stanno commentando la crisi di Governo alcuni dei principali esponenti politici Milanesi. Giulio Gallera, Assessore al Welfare di Regione Lombardia nel commentare sui social la crisi politica in corso ha esordito con un “che schifo!” aggiungendo “Stiamo assistendo al peggior teatrino della Politica” che, secondo l’esponente forzista, allontana gli italiani dai partiti e li spinge verso il “voto di protesta”. Critico con i 5 Stelle che avevano detto “non avrebbero mai accettato un governo tecnico, che non avrebbero mai fatto un governo con il PD“, lo è anche con Renzi che “pur di andare contro Zingaretti sta teorizzando l’opportunità di un governo salvaconti con i 5 stelle“. L’azzurro non risparmia nemmeno una stoccata al suo partito, Forza Italia, dove “qualcuno sta proponendo di votare la mozione di sfiducia a Conte solo a condizione di avere la garanzia di andare alle elezioni con Salvini”  con il solo scopo di “salvare qualche poltrona nonostante il drammatico calo di consensi“. Dopo avere pesantemente criticato “il Ministro pentastello Giulia Grillo” per i problemi creati alla sanità lombarda. Gallera conclude auspicando che il governo gialloverde “vada a casa” e si torni “velocemente a votare“. L’ex Assessore al Welfare del Comune di Milano, oggi Europarlamentare del PD, Pierfrancesco Majorino, non si è certo risparmiato nel commentare sui social quanto sta accadendo. L’8 agosto, appena avuto il sentore della crisi in atto l’esponente di sinistra aveva scritto che, pur trovandosi di fronte al “governo che ho più disprezzato da quando faccio politica“, non riusciva a “gioire” per via della situazione economica italiana e dell’avanzata della Lega, auspicando che il PD affrontasse “questo passaggio mostrando grande compattezza“. Un concetto ribadito il 12 agosto con un perentorio “Le scissioni non sono mai una buona strada. Mai“. Fra le due date Majorino ha avuto il suo bel da fare fra proporre una strategia “costruiamo subito un’alleanza che fa perno sul PD“, “selezioniamo pochi punti chiari e netti” e “Individuiamo un candidato premier” (9 agosto) e il cercare di scongiurare inciuci con il M5S trovando “sorprendente“, “emblematico”, e “surreale“, il fatto che un po’ di elettori di sinistra, “chiedano al PD di aprire il dialogo coi 5 Stelle“, pur lasciando aperto uno spiraglio nel caso i 5 Stelle producessero  “atti nuovi, cambino leader, scelte di fondo, aprano una fase diversa“, ma non “finché trattano il PD (e i suoi anni di governo) come la peste“. Pensiero coerente, ma in continua evoluzione quello di Majorino, che dopo diversi richiami al rispetto della Costituzione e delle decisioni del Presidente Mattarella, passa da un “È del tutto evidente che il surreale schema di questi anni sui 5stelle e Lega, che in fondo pari sono, è stato superato, in queste ore, da tutto il PD. Altrimenti non si spiegherebbe l’ipotesi di fare coi grillini un governo assieme”, a un quasi rassegnato all’alleanza con i 5 Stelle “Qualsiasi scenario – elezioni o governo coi 5stelle o come lo volete chiamare perché non si può dire – ha bisogno di un PD unito e forte“. L’Europarlamentare e Consigliere Comunale della Lega Silvia Sardone, ha invece scaricato gli ex alleati l’8 agosto “Voltiamo pagina, non è più possibile continuare con alleati che insultano, dicono solo no e frenano le riforme”, mentre il 9 ha scritto “mi fido di Matteo Salvini” chiedendo “elezioni” così che gli italiani possano “dare pieni poteri a Salvini“. Lo stesso giorno, appena si cominciava a profilare un possibile asse 5 stelle – PD, ha sentenziato “Sarebbe incredibile un governo Renzi-Di Maio ma in molti per tenersi la poltrona farebbero di tutto“, per poi lasciare passare un giorno e fare sapere che lei se ne era già accorta: “In Europa ci siamo già resi conto che i grillini votano insieme al Pd“. L’11 agosto, quando l’accordo giallorosso si faceva più probabile, l’ex forzista ha attaccato Renzi che “torna in scena con assurdità e sparate senza senso. Dopo essere stato asfaltato a ogni elezione ora si erge a Salvatore della Patria” e l’accordo con Grillo “Dopo essersi insultati per anni, ora sono pronti a uno scandaloso accordo” raggiunto solo per “paura di votare“. Il 12 agosto se l’è presa con la Boschi, pronta anche lei al “ribaltone” e “all’inciucione” pur di essere candidata, ma ancora convinta che “gli elettori puniranno questo indecente accordo in programma“. Una convinzione che è sembrata vacillare il 13 quando ha denunciato “Stanno cercando in ogni modo di allontanare le elezioni. Hanno paura degli italiani! Hanno paura del democratico voto dei cittadini!” senza però smettere di sostenere con convinzione “Noi vogliamo Salvini Premier“. Rigidi sulla richiesta di elezioni immediate i due parlamentari di Fratelli d’Italia, Marco Osnato e Carlo Fidanza. Entrambi hanno evitato di entrare in conflitto con i possibili futuri alleati, ma anche di emettere giudizi eccessivamente critici nei confronti del M5S e dei partiti di sinistra, preferendo concentrarsi sul promuovere le proposte e idee del loro movimento. Così, mentre il primo si è limitato a pubblicare locandine di eventi in cui alla presenza di Giorgia Meloni si raccoglieranno firme per le “elezioni subito“,  il secondo ha dedicato un po’ più tempo ai social ricordando prima che “Fratelli d’Italia da settimane chiedeva di staccare la spina” al Governo, per poi, appreso delle trattative fra M5S e PD, chiedere di smetterla con i “giochini di palazzo“, per dare la “parola agli italiani“. Concetto, quest’ultimo, più volte ribadito fino al 13 quando ha nuovamente scritto “A noi non interessano accordicchi, notai, garanzie. Siamo forti della nostra coerenza e vogliamo solo che gli italiani si possano scegliere un governo forte e coeso per cinque anni“.  

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Tre anni canone Aler gratis a over 70 virtuosi

L’assessore della Regione Lombardia alle Politiche sociali, abitative e Disabilità, Stefano Bolognini, ha fatto visita al complesso residenziale pubblico milanese di viale Tibaldi, al civico 66, dove ha incontrato uno dei beneficiari della recente misura regionale che prevede l’esenzione per tre anni dal canone per i settantenni che vivono in case di proprietà dell’Azienda Lombarda di Edilizia residenziale e che siano in regola con i pagamenti. “Gli over 70 a basso reddito che vivono nelle case Aler e che, negli ultimi cinque anni, hanno pagato regolarmente l’affitto e le spese, per tre anni non pagheranno più il canone aler – ha ricordato Bolognini -. Si tratta di una misura importante per il sostegno alle fasce deboli, una buona pratica, che stiamo applicando in forma sperimentale, che speriamo possa essere prolungata anche oltre il 2021 e magari possa diventare un modello“. Bolognini ha ricordato come gli inquilini non debbano fare nulla per accedere alle agevolazioni previste dalla norma regionale. “Dopo aver verificato i requisiti – ha detto -, sarà la stessa Aler a comunicare a chi ne ha diritto la sospensione del pagamento dell’affitto. Eventuali canoni già versati saranno stornati e utilizzati in compensazione delle spese comuni“.  

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Il Parco rifugio canile-gattile aperto anche tutto il mese di agosto

Il Parco rifugio canile-gattile del Comune di Milano è aperto e operativo anche in tutto il mese di agosto. È proprio in questo periodo, infatti, che si registrano i casi più frequenti di abbandono di animali sul territorio. Dall’inizio dell’anno a fine luglio nella struttura di via Aquila sono stati accolti 101 gatti (nei primi sette mesi del 2018 sono stati 103) e ne sono stati adottati 65 (46 nel 2018), mentre sono stati accolti 116 cani (nei primi sette mesi del 2018 sono stati 139) e ne sono stati adottati 80 (133 nel 2018). Si registra dunque un calo delle adozioni, perché la struttura ospita sempre più spesso animali che per motivi di taglia, di aggressività, di anzianità e di condizioni sanitarie hanno più difficoltà a trovare una famiglia che possa prendersene cura. Una situazione che comporta anche un rallentamento forzato degli ingressi. “Purtroppo questo è il risultato di comportamenti non responsabili – dichiara Roberta Guaineri, assessore con deleghe alla Politiche per la tutela e la difesa degli animali –: ancora oggi molte persone prendono in casa un animale in maniera troppo superficiale, senza essere pienamente consapevoli della portata di questo impegno. Chi  decide di adottare un animale deve sapere che diventerà parte integrante della famiglia per tutta la sua esistenza e, in quanto tale, richiederà affetto, attenzioni, cure e anche un costante dispendio di tempo e risorse economiche. Non è un oggetto, un soprammobile, qualcosa di cui potersi disfare nel momento in cui pensiamo che sia diventato ‘di troppo’ nelle nostre vite. Ma nonostante i ripetuti appelli e le campagne di sensibilizzazione, assistiamo ancora a tanti abbandoni, troppi. Non mi stancherò mai di ribadirlo: abbandonare un animale è un reato. E quando decidete di prendere in casa un nuovo amico a quattro zampe, prima andate a visitare i tanti animali ospitati nel nostro parco rifugio che attendono solamente una famiglia che si occupi finalmente di loro con affetto e consapevolezza. Infine, ricordo l’importanza della sterilizzazione, ancora troppo spesso vissuta come una violenza sull’animale o come una spesa inutile mentre è l’unico vero strumento che abbiamo contro la proliferazione incontrollata degli animali e contro il randagismo”.  

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Ricordiamo Genova e non solo

Ricordiamo Genova e non solo. Nel giorno del ricordo del crollo del Ponte Morandi di Genova restano sul tavolo ancora tutti i temi sollevati dalla tragedia ligure, anche in Lombardia. Il tema infrastrutturale è centrale per tutta l’Italia e a tutti i livelli: basti pensare che ogni volta che un incidente occorre al centro Italia, si fermano tutte le linee ferroviarie. Il sistema italiano è infatti stato costruito almeno cinquant’anni fa e necessita tutto di manutenzione o di essere abbattuto e ricostruito. Un esempio è la Milano Meda, arteria principale per la Brianza Ovest, attraverso cui tutto il nord Milano si connette paesino per paesino alla grande città. Anche per questa strada è arrivato il momento di mettersi d’accordo, la discussione se e come mettere stuoli di autovelox non è più all’ordine del giorno da almeno un anno, ci sono infatti diversi ponti da rifare: il 14 all’altezza di via San Benedetto a Cesano Maderno (Km 140+228); il 12 all’altezza di via Alessandro Manzoni, sempre a Cesano Maderno (Km 139+318); il 10 all’altezza di via Maestri del Lavoro a Bovisio Masciago (Km 138+913) e lo svincolo 26 (Km 142+974). Attualmente l’unico chiuso è il 10. Lo segnalò Infrastrutture lombarde, società controllata da Regione Lombardia, un anno fa: quei ponti andavano chiusi al traffico mentre si cercavano soldi e tempi per rimetterli in sicurezza. E’ la società del calcestruzzo arrivata al suo primo cambio d’età. I suoi mostri sacri come il Morandi si sbriciolano di fronte al presente. Motivo per cui oggi ricordiamo Genova e non solo. Dobbiamo.  

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Sempre più insistenti le voci sul partito dei Sudisti: Giuseppe Conte alla sua guida? 

di Biagio Maimone  – Molti quotidiani online del Sud Italia hanno ripreso l’intervento pubblicato da affaritaliani.it nel quale si sostiene che il prossimo autunno potrà essere la stagione del rinnovamento degli equilibri politici, che vedrà, altresì,  la nascita di  una nuova formazione politica al Sud, definita “I Sudisti”, voluta da giornalisti, filosofi, economisti e imprenditori del Sud Italia. Sarà un partito politico i cui volti  saranno assolutamente “immacolati e vergini”, mai visti sulla scena politica nazionale, con molta probabilità guidati da un personaggio nato nel meridione  o, forse, ma non tutti sono d’accordo, dall’attuale Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che nutre amore per la causa del Mezzogiorno d’Italia.  Sarà una novità politica attesa con entusiasmo dal popolo meridionale, stanco di essere bersaglio di una certa stampa e della mentalità offensiva e denigratoria di alcuni personaggi, fautori del primato del Nord Italia da più di mezzo secolo. Il nuovo partito si prefigge l’intento primario di creare lavoro  nel Sud del nostro Paese, detassando e facilitando chi si propone di fare  impresa nel  Mezzogiorno, abbattendo, altresì, il sistema colluso con la mafia. D’altra parte, il  Sud Italia è finalmente consapevole di poter rispondere al potere economico del Nord Italia grazie al fatto che sta per divenire terra di conquista da parte di investitori  italiani e stranieri (vedi Cina, Russia, Emirati Arabi…) che hanno già puntato gli occhi sui territori del Sud Italia in quanto territori ancora “vergini”, in cui, per tale ragione, è proficuo porre le basi per la creazione di una nuova forma di economia. Investire su territori depressi  sembra essere l’orientamento dei grandi centri di potere monetario globale che, come è noto, investono dove si può costruire ( e non dove è già costruito), sicché l’economia a  cui essi daranno vita possa trovare  la strada spianata. In tal modo, il Mezzogiorno italiano, terra ancora da esplorare, nel giro di un decennio, potrebbe divenire una delle Regioni economicamente più forti del mondo. Il Partito politico “I Sudisti”, pertanto, parte da ottime premesse, tali da portare via consensi al M5S, oltre al seguito di votanti, che già si è esplicitato, che attende con gioia l’avvio della sua attività politica”

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