Questura: rinnovato il Protocollo Zeus

Questura: rinnovato il Protocollo ZeusRinnovato il ”Protocollo Zeus” tra la Questura di Milano e Cipm. Alle 11.45 in Questura, il Questore di Milano, Dott. Sergio Bracco ed il Professor Paolo Giulini, Presidente del Centro Italiano per la Promozione della Mediazione (Cipm) hanno siglato il rinnovo fino al 31 Dicembre 2022. Originariamente, il protocollo era stato sottoscritto il 4 aprile 2018 ed è stato il primo progetto sul territorio nazionale che ha focalizzato l’attenzione non solo sulle vittime di violenza di genere, ma anche sulle figure degli stalker, dei maltrattanti e dei cyber bulli minorenni, avviandoli, in seguito alla notifica di un ammonimento del Questore nei loro confronti, ad un percorso rieducativo trattamentale finalizzato ad apprendere le corrette modalità di gestione delle emozioni ed a comprendere pienamente il disvalore penale e sociale delle condotte sopra descritte.

Nel corso dei quasi due anni in cui il Protocollo è stato in vigore, sono stati 210 i soggetti ammoniti dal Questore e poi invitati ad intraprendere il percorso al Cipm. Di questi, l’80% si è presentato ai colloqui con i professionisti del Cim (psicologi psicoterapeuti e criminologi clinici) ed ha avviato così un percorso di recupero. Si tratta di un risultato eccezionalmente positivo, se si considera che l’invito a prendere parte ai colloqui, non espressamente previsto da una norma di legge, è strettamente correlato all’efficace notifica dell’Ammonimento del Questore a cura della Divisione Anticrimine. La mancata presentazione dell’ammonito ai colloqui, sarà presa in considerazione per le valutazioni in tema di pericolosità sociale proprie dell’Autorità di Pubblica Sicurezza e per l’eventuale emissione di una misura di prevenzione a suo carico. Un’ulteriore indicazione dell’efficacia del Protocollo Zeus è data dal bassassimo valore di recidive riscontrato: solamente 12 (pari a circa il 6,7%) dei soggetti ammoniti dal Questore di Milano ed invitati a prendere parte ai colloqui del protocollo Zeus, hanno continuato a porre in essere condotte violente o persecutorie.

Per loro, a seconda delle situazioni è scattato l’arresto in flagranza, oppure a seguito della denuncia della vittima è stata disposta una misura cautelare dall’Autorità Giudiziaria, quali ad esempio il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, gli arresti domiciliari o, nei casi più gravi, la custodia cautelare in carcere. Analizzando il solo anno 2019 poi, con il consolidamento delle buone prassi in tema di prevenzione della violenza di genere, la percentuale di ammoniti avviati al Protocollo Zeus è salita all’85 percento. Sempre nel corso dell’anno, il numero di ammonimenti per violenza domestica, emessi di iniziativa dal Questore in presenza dei primi atti riconducibili al reato di maltrattamenti in famiglia, ha per la prima volta superato il numero di ammonimenti per atti persecutori (i quali invece possono essere emessi solo su istanza di parte), a dimostrazione della sempre maggiore attenzione della Polizia di Stato nella lotta contro ogni forma di violenza di genere e della costante vicinanza alle vittime di questa gravissima tipologia di reato.

Alla luce dei risultati ottenuti, analoghe iniziative ispirate al Protocollo Zeus stanno vedendo la luce in diverse Questure d’Italia, contribuendo alla costruzione di un ”sistema” di prevenzione basato su un efficace modello di rete, in cui le vittime di violenza possono rivolgersi con fiducia alla Polizia di Stato ed alle altre Istituzioni impegnate quotidianamente sul fronte della sicurezza.