Rasia Dal Polo ancora ci crede. Sia chiaro: noi gli auguriamo di farcela, anche se parla con tutti tranne che con noi. Si sarà offeso quando lo abbiamo descritto per quello che è: un kamikaze pronto per la Lega. Nonostante ciò gli abbiamo dichiarato la disponibilità a parlare sul nostro giornale. Intanto piano piano la verità si fa strada anche in lui: nelle ultime dichiarazioni pubbliche ha ammesso il segreto di Pulcinella, cioè che a chiamarlo non è stato “un partito” ma la Lega. E intanto mentre il Gruppo Pellegrini ha preso le (equi)distanze dai candidati, Rasia Dal Polo ancora di crede. Gli alleati dei leghisti meno, perché nelle sue due prime proposte pubbliche ha rispolverato un’idea di Pierfrancesco Maran e una di Carmela Rozza. Non proprio un inizio entusiasmante per uno candidato a guidare il centrodestra. Ma abbiamo provato a sentirlo proprio per offrirgli la possibilità di spiegare un inizio così goffo, ma ha preferito aspettare l’ufficializzazione della candidatura. E noi aspettiamo. Perché tanto per cambiare il centrodestra ha annunciato “a breve” la scelta dello sfidante di Giuseppe Sala. (Quello onesto, ricordate?) Così tra una crisi di governo e il virus che torna a dilagare, lorsignori hanno annunciato il nome a breve. Per qualcosa come la quinta volta. E intanto Rasia Dal Polo ancora ci crede anche se pare se la debba vedere con l’ex ministro, Maurizio Lupi e Maurizio Dallocchio, docente della Bocconi. Nomi pesanti. Dunque se Rasia Dal Polo ce la facesse, sarebbe già una piccola grande vittoria.
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