Blabla sulla sicurezza ma da mesi manca un Procuratore. Perché nelle scorse settimane si è continuato a parlare di sicurezza per una serie di episodi di violenza piuttosto peculiari. Le donne violentate in Duomo con i metodi usati al Cairo, vigili che si fanno rubare il cappellino e la pistola da minorenni, e non ultimo per importanza la senatrice a vita Elena Cattaneo scippata appena scesa in stazione Centrale. Il sindaco Sala parla di nuove assunzioni e di isteria da social, il ministro Lamorgese ricorda i 600 militari dislocati in città e promette altre truppe per la polizia e carabinieri, la destra urla all’insicurezza senza proporre soluzioni se non le stesse che stanno applicando gli esponenti della sinistra. Eppure il capo procuratore a Milano non c’è. Da mesi si attende qualcuno che si abbassi a raccogliere i cocci di ciò che rimane della procura meneghina. Perché l’ultimo capo è finito indagato per una storia intricata e di cui ci limitiamo a sottolineare come abbia tirato l’ultima mazzata alla credibilità di quell’Ufficio. Il suo predecessore addirittura pensionato dopo l’infamante storia dell’incartamento dimenticato in un cassetto quanto bastava perché diventasse innocuo per l’allora sindaco Giuliano Pisapia. Due mandati di sindaci di sinistra hanno corrisposto con la fine dell’aura di santità che ricopriva quell’Ufficio. Forse anche l’intreccio di lavori con Palazzo Marino non ha aiutato, ma la realtà è che si fanno Blabla sulla sicurezza ma da mesi manca un Procuratore. E’ un fatto. C’è un reggente, ma possiamo davvero tenere un reggente per Milano? E’ vero che nessuno voleva fare il sindaco di Milano, ma nemmeno il procuratore? La capitale economica fa ormai così schifo ai servitori dello Stato? Qual è il problema? Sicuramente noi puntiamo il dito su chi continua a parlare di sicurezza, ma non se ne occupa a tutto tondo. Il centrodestra potrebbe superare la fase vigile urbano e iniziare a parlare di sicurezza oltre il livello marciapiede. Perché come hanno dimostrato gli ultimi dieci anni, se non si considerano tutti i livelli della sicurezza cittadina alla fine ci si perde nei comunicati stampa che danno la colpa a quello o a questo. E visti i disastri degli ultimi procuratori di sinistra, quella sì che potrebbe essere una battaglia politica per la destra milanese. Basta carte dimenticate nei cassetti o rapporti mai chiariti del tutto tra Palazzi del potere con scambi di personale al centro di processi per diffamazione come quelli in cui è coinvolto l’ex comandante Barbato. Invece di fotografare marciapiedi e gente che sta seduta su panchine pubbliche senza chiedere il permesso (spoiler: che siano italiani o stranieri non serve chiedere l’autorizzazione), perché la destra milanese non si dimostra matura e affronta la questione procuratore? Sarebbe un segnale di cambiamento e di maturità per uno schieramento che ancora vive di complessi verso i fighetti che vivono in Brera e votano a sinistra. Basta cappellini da ghisa e più giacca e cravatta: dai destra milanese, sveglia e parla finalmente di sicurezza. Da adulti. Da dodici anni abbiamo riempito le strade di blindati e militari e guarda un po’, la sicurezza per le strade fa ancora schifo. Cambiare volti e formule, pure i vostri elettori sono stufi delle solite chiacchiere.