A Pasqua e Pasquetta, nell’ambito dei servizi di vigilanza disposti dal Questore per assicurare l’osservanza da parte di tutti i cittadini delle misure di contenimento del contagio da Covid-19 previste dal Governo, nel Parco Nord, sono stati effettuati specifici controlli da parte dell’Ufficio Prevenzione Generale della Questura di Milano, con il concorso della Squadra a Cavallo e dei Motociclisti NIBBIO.
Oltre a controllare cittadini che legittimamente transitavano nel Parco muniti della prevista autocertificazione contenente motivazioni rientranti tra le previste eccezioni al divieto di spostamento, il pomeriggio di Pasquetta le pattuglie Nibbio hanno controllato tre persone, due ragazzi ed una ragazza, che passeggiavano in gruppo, richiedendo loro le autocertificazioni.
I tre, italiani, di età compresa tra i 24 e i 34 anni, hanno dichiarato di essere all’interno del parco per fare una passeggiata tra amici. I poliziotti quindi li hanno informati che la loro condotta violava l’art. 4 comma 1 del DL 19/2020 e che pertanto sarebbero stati sanzionati come previsto dalla norma. La ragazza ed uno dei due ragazzi, pur mostrandosi agitati ed infastiditi dalla sanzione, si sono rivelati collaborativi con gli agenti, esibendo i propri documenti identificativi. Il terzo giovane, un italiano di 31 anni, si è mostrato poco collaborativo con i poliziotti, affermando che come cittadino italiano aveva unicamente l’obbligo di “esibire” il documento e non di consegnarlo fisicamente nelle mani degli agenti.
Nonostante gli operatori di Polizia abbiano tentato di convincere il ragazzo a consegnare il documento per accertarne l’autenticità, il 31enne ha esibito la propria patente di guida, tra l’altro deteriorata, alla distanza di un metro, continuando a far tremare volutamente la mano per rendere vana la lettura del documento. Dopo diversi tentativi di richiesta del documento, ha inveito contro i poliziotti ed il Governo, nonché contro le disposizioni del DPCM.
Per tali comportamenti, il 31enne è stato sanzionato amministrativamente ai sensi dell’art.4 comma 1 del DL 19/2020, indagato in stato di libertà per oltraggio, minaccia a Pubblico Ufficiale e per essersi rifiutato di dare indicazioni sulla propria identità personale.