Otello Ruggeri, per più di un decennio militante di Forza Italia, che nel 2018, mentre era Coordinatore del Municipio 2, si dimise per passare a Fratelli d’Italia, ha deciso di tornare sui suoi passi. Un passaggio avvenuto in sordina, tanto che molti suoi amici (me compreso) lo stanno apprendendo a una decina di giorni di distanza da quando è successo. Ho quindi deciso di fargli qualche domanda per capire il motivo della sua decisione.
Prima di tutto bentornato. Curioso che il tuo ritorno non sia stato accompagnato da annunci, comunicati o conferenza stampa. Perché tanta riservatezza?
“Detto che non ritengo che la mia persona rivesta una rilevanza tale da meritare tante attenzioni, si è trattato di una scelta personale, legata a esigenze pratiche, che ho ritenuto di comunicare solo alla dirigenza dei partiti interessati, non sentendo la necessità di pubblicizzarla ne’ per affermazione personale, ne’ per esternare recriminazioni di sorta”.
Ma ci saranno pur state delle motivazioni?
“Certo. Pur sentendomi più vicino alle istanze conservatrici che a quelle liberali e apprezzando il lavoro che il partito di Giorgia Meloni sta facendo a livello nazionale, ho sempre avuto l’impressione che l’attività politica svolta su Milano non fosse altrettanto incisiva e concreta e per chi come me ha come stella polare tutelarne gli interessi è un grosso problema. Non entro nel merito della questione per evitare di innescare inutili polemiche, ma il risultato è stato che la mia volontà di fare non ha mai trovato sbocchi adeguati e ho quindi preferito tornare dove mi è sempre stata data la possibilità di adoperarmi per il bene della città che amo”.
Cosa pensi che dovrebbe proporre FI per superare quindici anni di governo di sinistra a Milano?
“Nulla di particolare, se non quello che le chiedono i milanesi e l’unico modo per saperlo è stare sul territorio ad ascoltare la gente, affiancandola quando fa rivendicazioni ed evitando di farsi vedere solo per promuovere i risultati del Governo piuttosto che per occuparsi di tematiche cittadine”.
Che caratteristiche dovrebbe avere il candidato sindaco del centrodestra?
“Prima di tutto dovrebbe essere un politico. La politica deve smettere di vergognarsi di se stessa e tornare a svolgere il proprio ruolo, lasciando che i civici si occupino per l’appunto della società civile. Inoltre dovrebbe sicuramente essere “milanese”, noto agli elettori milanesi e possibilmente un moderato che non scontenti nessuno e sia in grado di sottrarre voti ai centristi dell’attuale maggioranza”.
Hai qualcosa da dire agli amici rimasti in FdI?
“Auguro loro la miglior fortuna e di raggiungere tutti gli obiettivi che si propongono”.