Con 26 voti favorevoli e 12 contrari, il Consiglio Comunale di ha approvato il Piano di Governo del Territorio che comprende il nuovo documento di piano, la variante del Piano dei Servizi, comprensivo del Piano per le attrezzature religiose e la variante del Piano delle regole. “È l’obiettivo che ci siamo posti“, ha commentato l’Assessore all’Urbanistica, Pierfrancesco Maran,definendo il PGT un piano “che prende il buon momento di Milano, in crescita secondo tutti gli indicatori“. Per l’assessore ora “bisogna estendere il diritto alla casa” quindi “gli obblighi di fare edilizia convenzionata” e “fare case popolari”. Maran “incrementare il verde, con 20 nuovi parchi” e “di spostare gli investimenti pubblici e privati dal centro e dal semicentro alle periferie dove – ha aggiunto – ci sono incentivi e investimenti importanti“.
Tre gli obiettivi prioritari del Pgt: casa, ambiente e periferie. Tra le principali modifiche apportate al Piano attraverso gli emendamenti del Consiglio comunale, le controdeduzioni, le osservazioni presentate nei mesi scorsi da cittadini ed enti: l’innalzamento al 75% delle aree da destinare a verde nell’area di piazza d’Armi (percentuale gia’ elevata da 50% a 70% in fase di osservazioni) e la relativa eliminazione dell’indicazione di proposta di piano attuativo presentata nel 2017; l’obbligo, per le nuove costruzioni (comprese quelle con demolizione e ricostruzione), di essere a zero emissioni di CO2; l’individuazione, per le ristrutturazioni, di una soglia minima dell’indice di riduzione di impatto climatico richiesto, raggiungibile con tetti e pareti verdi e interventi di depavimentazione, oltre il quale e’ possibile monetizzare (tali risorse saranno destinate alla realizzazione del Grande Parco Metropolitano e a interventi di depavimentazione).
Viene indicata anche la cancellazione della facoltà di realizzare servizi nelle pertinenze indirette per il verde urbano; l’eliminazione della possibilità di realizzare grandi strutture di vendita nelle aree destinate a grandi funzioni urbane di Ronchetto e Porto di Mare e nei Nuclei di antica formazione; la possibilità di realizzare grandi strutture di Vendita in prossimità delle piazze da rigenerare solo nel caso in cui siano coinvolti i mezzanini delle stazioni metropolitane; l’impossibilità di realizzare funzioni urbane in edifici destinati ad edilizia popolare; la ridefinizione dei tempi, da 24 a 12 mesi, perché un edificio dismesso sia da considerarsi pericoloso per la sicurezza e la salubrità pubblica; la previsione di aree adibite a parcheggi pubblici nelle zone adiacenti alle fermate della circle line.