Niente scuse per gli aggressori dei Vigili del Fuoco. Nelle ultime ore sono partite le perquisizioni nelle abitazioni di persone sospettate di avere partecipato all’aggressione ai Vigili del Fuoco avvenuta in via Gola la notte di Capodanno. All’azione, che si sta svolgendo fra via Gola e via Pichi, stanno partecipando gli agenti della Squadra Mobile della Questura, gli agenti del commissariato di Porta Ticinese, la Digos e la polizia scientifica.
Per questi soggetti in tanti si augurano che non ci siano scuse: il discorso infatti non è nella lunga e irrisolvibile diatriba tra forze dell’ordine e antagonisti, non parliamo di persone armate né di chi cerca di limitare le azioni altrui. I pompieri sono intervenuti in via Gola a capodanno per spegnere un incendio, un gesto senza colore se non quello del buonsenso e della cura della propria comunità. Un modo per tenere tutti al sicuro da un pericolo oggettivo, non un atto politico o simili ma un gesto normale.
La normalità che si sta perdendo in moltissimi aspetti della vita civile: basti pensare alla guerra ai vaccini che invece hanno permesso di salvare milioni di vite, o alla difficoltà con cui si possono vivere certi quartieri, o alla mobilità ormai impazzita anche a causa di strade che si bucano come certi formaggi. Se scoppia un incendio, i pompieri devono poter svolgere il loro lavoro che è tra i più antichi e rispettati perché combatte elementi naturali come il fuoco. Non combattono esseri umani deviati o principi o altro, solo i rischi immediati e realissimi come gli incendi. Si spera dunque che con ci siano scuse per gli aggressori dei vigili del fuoco, simbolo di un sistema di protezione umano per l’umano che non dobbiamo perdere, soprattutto in questi tempi in cui sono saltati tutti gli schemi sociali e politici.