Condanneranno anche De Cecco per le tripoline? Nelle scorse settimane il noto marchio alimentare La Molisana è stato attaccato violentemente via social da uno sorta di onda partigiana. La colpa dei produttori di pasta secondo i censori del web era aver prodotto una linea di pasta con richiami al ventennio fascista. Tra i tipi di pasta incriminati si annoverano tagli in realtà classici come le tripoline. Per il web invece era un chiaro tentativo di rivalutare il peggio dell’esperienza coloniale italiana in Africa. Tralasciamo il tema sul pulpito dal quale si predica, visto che buona parte di ciò che si consuma oggi (censori del web compresi) è in realtà prodotto da regimi come quello cinese (compresi gli smartphone con cui si indignano in tanti). Concentriamoci invece su due domande: perché non è stato sufficiente nemmeno l’intervento dell’Anpi in difesa de La Molisana? E condanneranno anche De Cecco per le tripoline? Già perché gli stessi tipi di pasta incriminati sono in vendita da tempo con i nomi di altri marchi alimentari. Forse hanno scritto meglio le etichette, oppure più probabilmente i censori non si informano prima di criticare e condannare qualcuno. L’importante pare essere scatenare l’odio contro l’untore di turno. Lo ripetiamo: pure l’Associazione nazionale partigiani ha difeso La Molisana, ma nessuno sembra averlo notato tranne il Gambero Rosso che giustamente ha pubblicato un articolo chiedendosi se qualcuno avrà il coraggio di chiedere scusa al marchio condannato dal tribunale del web. Però è un articolo lungo in cui si spiega punto per punto perché questa censura era quantomeno immotivata se non stupida. L’Italia ha raggiunto il triste record di un anno di “Stato d’emergenza”, cioè la sospensione di fatto della democrazia (fatto per altro previsto dalla Costituzione), ma il problema è un taglio di pasta reperibile in tutti i supermercati. Tra l’altro con diversi marchi storici come Rummo e molti siti che addirittura suggeriscono ricette con le Tripoline (evidentemente pericolosi fiancheggiatori per i censori della domenica). Come diceva Jack Sparrow “Sono miserie che si commentano da sole”.