“Corso Sempione merita un restyling, ma prima è indispensabile realizzare un grande parcheggio sotterraneo per ospitare le tante macchine dei residenti e almeno 500 posti a rotazione per i frequentatori dei tanti locali” lo afferma Alessandro De Chirico Consigliere Comunale di Forza Italia, in merito all’inizio dei lavori in corso sempione, sottolineando, “Quale migliore occasione quindi per iniziare il piano parcheggi preannunciato dall’amministrazione guidata dal verde sindaco Sala? Serve una procedura di gara snella e un bando internazionale per iniziare i lavori entro il prossimo autunno. Dobbiamo pensare a una Milano attraente per riorganizzare un corso molto importante per la città, ma allo stesso tempo dobbiamo difendere la libertà di movimento e di sosta, non del divieto di sosta” conclude sul tema De Chirico..
“La Soprintendenza ha espresso un parere negativo sul bando pubblicato dal Comune, in scadenza il 18 marzo, per il raddoppio del Museo del Novecento” aggiunge quindi l’azzurro cambiando argomento. “Nelle motivazioni – spiega – si legge che la passerella aerea di collegamento tra le due torri dell’Arengario ostacolerebbe quello che viene definito “un cannocchiale visivo e prospettico di straordinaria valenza urbana” che va da piazza della Scala al grattaciello Martini, passando dalla Galleria Vittorio Emanuele II, piazza del Duomo, l’Arengario fino a piazza Diaz”.
“Messa di fronte al suo pressapochismo l’amministrazione non chiede scusa per aver fatto perdere tempo e denaro agli studi che hanno lavorato per presentare i loro progetti. Anzi, l’assessore Maran ha risposto con la spocchia tipica della sinistra che crede di avere la verità in tasca”, accusa De Chirico, chiedendosi: “Com’è possibile che sullo sviluppo di aree dalla valenza storica, architettonica e iconografica il Comune di Milano non chieda un parere preventivo agli Enti preposti?”. “Sono convinto che su questi temi il Comune di Milano debba promuovere gli adeguati approfondimenti nelle commissioni consiliari competenti per poi discuterne in Consiglio comunale con un atto d’indirizzo – suggeriste il forzista, concludendo – La storia di Milano va preservata, non si tratta di una questione politica, ma di patrimonio dei milanesi da salvaguardare.