Alla fine del nostro tour nel degrado delle case MM di via Omero è il momento di fare un punto sulla vicenda. E chiudere questa vicenda con un appello all’amministrazione perché, almeno sotto elezioni, il sindaco faccia il suo dovere di padrone di casa e metta mano a questa pratica.
Ce ne parla il Consigliere di Municipio Franco Vassallo che elenca le priorità da sistemare:
“MM in via Omero e via Osimo ha lavorato al contrario: ha iniziato dalla fine. È partita sistemando l’interno, ma ha lasciato le porte aperte durante i lavori. Ovviamente, e non poteva andare diversamente, questo ha trasformato l’area in una discarica a cielo aperto. Chiunque avesse qualcosa da buttare, sapendo che nessuno vigila e che ogni tanto ritirano, può venire a depositare qui quello che non gli serve. Inoltre, anche dall’esterno, lo stato di abbandono delle portinerie incentiva a pensare che questa sia terra di nessuno.
Se poi guardiamo lo stato del cortile interno, con i chiusini risistemati da poco (coincidenza vuole poco dopo la mia denuncia su questo giornale), ma le alte montagne di spazzatura, i cassonetti strapieni e le crepe sui muri capiamo che qualcosa nel piano lavori non sta funzionando. A partire dal “muro di Berlino” eretto tra le case popolari di via Osimo e Omero. Muro che però ha delle porte sempre aperte, vanificando ogni tentativo di limitare i disagi.
Questo porta a due grandi problemi: l’insicurezza di chi ci vive e la difficoltà di uscire di casa. Anche perché varia umanità ha cominciato a bivaccare in ogni angolo incustodito. Tanto da obbligare MM a sigillare le parti comuni. Ma nulla è stato fatto per le cantine e in molti, soprattutto anziani ed invalidi, sono di fatto chiusi in casa per paura di uscire. O di non poter rientrare. Questa situazione, purtroppo, è complessivamente figlia di quell’approssimazione generale che fa parte della visione di Sala delle periferie. Ghetti in cui rinchiudere chi non può permettersi la cerchia dei navigli.
Ed a cui togliere tutti i piaceri della vita. Spostarsi autonomamente in macchina, vivere in case decenti, avere la sicurezza di potersi muovere senza rischiare salute e vita. Sala sogna una grande Milano solo perché ha paura di svegliarsi e guardare in faccia la realtà: in periferia, a Milano, di grande c’è solo il degrado e l’inefficienza di una amministrazione distratta che ha un solo obiettivo.
Fare soldi sulla pelle dei più poveri, esigendo debiti di dubbia esistenza, aumentando le spese e spremendo chiunque. Restituendo in cambio le case che vedete nelle foto. Abbiamo una sola, grande, speranza. Che a ottobre l’urlo di dolore delle periferie arrivi perfino in centro e ci venga concesso di vivere meglio”.