Una decina di brusche frenate della metropolitana milanese, a seguito delle quali i passeggeri sono comunque rimasti illesi, sono state segnalate nelle ultime settimane alla Procura di Milano dopo gli episodi più gravi del 4, del 9 e dell’11 marzo scorso in cui rimasero lievemente ferite 16 persone. Negli ultimi due mesi e mezzo i sistemi di controllo di Atm, l’azienda del trasporto pubblico del capoluogo lombardo, hanno continuato a registrare improvvise decelerazioni – circa una a settimana – poi segnalate al consulente dei pm Maura Ripamonti e Mauro Clerici che con il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano coordinano l’indagine con l’ipotesi di rischio di disastro colposo. L’esperto nominato dai pubblici ministeri, l’ing. Fabrizio Lucani, lo stesso che si è occupato dell’incidente ferroviario di Pioltello, dovrà esaminare anche queste frenate oltre alle già circa 50 segnalazioni arrivate all’Atm nell’ultimo anno e mezzo.
Tre gli episodi più gravi dei mesi scorsi: il 4 marzo sulla linea 2 attorno alle otto del mattino all’altezza della stazione Loreto, in cui sono rimasti feriti cinque viaggiatori. Cinque giorni dopo, il 9 marzo, il secondo episodio sulla linea 1 all’altezza della banchina di Cadorna, in direzione di Sesto Primo Maggio il convoglio si è arrestato bruscamente e alcuni passeggeri hanno perso l’equilibrio. Le persone coinvolte, nove in tutto tra cui due bambini, hanno riportato contusioni. La terza frenata brusca e’ dell’11 di marzo e riguarda ancora la linea 2: il convoglio si e’ bloccato alla fermata di Cassina de’ Pecchi, nell’hinterland della citta’, e i contusi sono stati due.