Il TAR blocca il distributore sui pozzi dell’acqua, ma comune e Q8 ci riprovano

Il TAR blocca il distributore sui pozzi dell’acqua, ma comune e Q8 ci riprovano“Q8 e Amministrazione comunale si rivolgono al Consiglio di Stato per realizzare un distributore di benzina sui pozzi dell’acqua potabile, siamo a Milano nel 2020. La vicenda ha inizio due anni fa quando ci accorgiamo del cantiere in Via dei Missaglia, zona Sud di Milano, e scopriamo che il progetto sull’area prevede la costruzione del distributore vicino ai pozzi dell’acqua potabile che servono l’acquedotto”. Lo comunica con una nota il Comitato difesa ambiente zona 5.

“Le nostre segnalazioni e i nostri appelli al Municipio 5 e al Comune di Milano rimangono inascoltate. – continua il comitato – Il Comune di Milano ha concesso le autorizzazioni e porta avanti il progetto con la Q8. Vengono avviati i lavori, vengono tagliati alberi ad alto fusto, sradicati cespugli fioriti e su un zona verde di quasi 3.000 mq arriva una colata di cemento. L’ennesimo consumo di suolo e lo stoccaggio di 47.000 litri tra gasolio e benzina all’interno dell’area di rispetto dei pozzi dell’acqua potabile, con i conseguenti rischi in caso di perdite e percolazioni nella sottostante e fragile falda acquifera. Non ci restava altra possibilità che ricorrere al TAR per fermare una operazione che andava contro ogni logica e contro ogni legge, nazionale ed Europea. Così a marzo del 2019 il TAR Lombardia ordina la sospensione dei lavori con la motivazione che il diritto alla salute e sicurezza umana risulta comunque prevalente rispetto agli interessi del Comune. Nel frattempo anche Legambiente si unisce al nostro ricorso e ad ottobre 2019 arriva la Sentenza n. 2212 del TAR Lombardia che riconosce a pieno le nostre ragioni e dispone l’annullamento di tutte le autorizzazioni concesse dal Comune”.

Negli scorsi mesi abbiamo ascoltato le dichiarazioni dell’Assessore Granelli – aggiungono – che ci ha ringraziato, proprio così, e si è detto impegnato nel proporre a Q8 delle alternative. Purtroppo neanche questa volta le rassicurazioni si sono avverate. Nei fatti, pochi giorni fa, mentre il Sindaco affermava che dopo il Coronavirus il cambiamento principale a Milano sarà relativo all’ambiente, veniamo informati che Q8 e Comune hanno fatto appello al Consiglio di Stato per tentare di ribaltare la Sentenza del TAR. Noi, anche questa volta, non ci faremo intimidire, consapevoli di aver ottenuto la difesa di un diritto fondamentale e convinti che un pronunciamento del Consiglio di Stato non potrà che confermare la Sentenza del TAR e renderla ancora più esemplare sul territorio nazionale nell’ambito della protezione ambientale“.

“Per cui – annuncia il comitato – non ci sottrarremo a questa ulteriore lunga e costosa difesa. Siamo un gruppo di cittadini residenti in zona e abbiamo iniziato questa battaglia impegnandoci assieme a diverse realtà sociali e ambientali e continueremo a farlo contando sul sostegno degli abitanti. Per sostenere le spese legali abbiamo aperto una raccolta fondi su: https://www.gofundme.com/f/no-al-distributore-sui-pozzi-dell-acqua-potabile”.

“Chiediamo ai cittadini – conclude il comitato – di contribuire perché è una difesa nell’interesse di tutti e in tanti possiamo farcela. Nell’attesa che Milano diventi una città in cui l’ambiente e la salute diventino una reale priorità per l’Amministrazione”.