E’ scaduto ieri alle 12:00 il termine per presentare le candidature agli Ambrogini d’Oro, che il Sindaco consegnerà il 7 dicembre al Tetro Dal Verme. Come spesso accade, ad animare quella che dovrebbe essere solo la parte burocratica della successiva festa, sono state le polemiche scaturite in seguito di alcuni dei nomi proposti.
La prima ha riguardato la Discoteca Old Fashion, cadidata dal capogruppo della Lega Alessandro Morelli probabilmente con intento provocatorio. Il locale fu infatti fatto sigillare per 30 giorni dal Questore Marcello Cardona in seguito alla rissa in via Alemagna per cui quattro persone finirono agli arresti dopo avere ferito il figlio 19enne di Stefano Bettarini e Simona Ventura. Provvedimento poi sospeso dal TAR con conseguente festeggiamento durante la serata di riapertura alla quale si presentò a sorpresa il Ministro dell’Interno Matteo Salvini. Iniziativa aspramente criticata dalla sinistra milanse e non solo, come probabilmente lo sarà quella di Morelli.
Altra proposta che farà parlare è quella avanzata dal Consigliere di Forza Italia Gianluca Comazzi, che ha candidato la blogger Chiara Ferragni. L’azzurro, sottolineando che la Ferragni vive e lavora a Milano, ha spiegato così la sua scelta: “ho ritenuto di presentare la giovane imprenditrice. Al di là dei giudizi di valore e considerazioni d’altra natura, è una professionista di enorme successo, con un fatturato di 10 milioni di dollari e un’azienda che dà lavoro a una ventina di persone e decine di consulenti“. L’idea non è comunque andata giù al vicecapogruppo di Forza Italia in Consiglio Comunale, Alessandro De Chirico che, precisando di non avere nulla contro Chiara Ferragni, sulla sua pagina Facebook ha scritto: “la massima onorificenza di Milano – l’Ambrogino d’Oro – deve essere assegnata sulla base di ciò che viene fatto di positivo per la nostra città e nella nostra città. Non mi risulta che la blogger a Milano abbia “lasciato” qualcosa, forse non paga nemmeno le tasse in Italia“. De Chirico, senza risparmiare una frecciatina al collega di partito, ha spiegato il perché della sua esternazione “Il mio collega di Forza Italia credo volesse ottenere solo qualche titolo di giornale. Ho ricevuto telefonate e sms di protesta dai miei amici e per questo motivo ho ritenuto opportuno scrivere questo post” concludendo con l’annunciare, “Io ho proposto le candidature del prof. Marco Alloisio – oncologo e presidente della Lega Tumori Lilt Milano – e di MilanoToday“.
Morelli e Comazzi hanno però fatto anche altri nomi. Il primo quelli del Centro produzione Rai di Milano, del girnalista Mario Giordano e del Nucleo reati predatori dei vigili. Il segondo quelli di Diana Zanè Fannj, imprenditrice del Gruppo Ivri, del chirurgo Matilde De Simone, dei titolari del marchio di biancheria per la casa Giordano e Manlio Zucchi, Romano Zanzanelli, sagrestano della chiesa San Francesco d’Assisi, della Fondazione Ivo De Carneri che opera nei Paesi in via di sviluppo e dell’associazione Cultura&Solidarietà. Il capogruppo di Forza Italia Fabrizio De Pasquale ha invece candidato l’associazione Lotta alla sclerodemia. Mariastella Gelmini l’oncologo e direttore scientifico dell’Humanitas Alberto Mantovani. Luigi Amicone ha proposto don Antonio Villa.
Dal capogruppo Pd Filippo Barberis sono arrivate le proposte di un riconoscimento alla Memoria per il pioniere della genetica Luigi Luca Cavalli Sforza, scomparso il 31 agosto, per la dimostrazione dell’esistenza di un’unica razza umana, oltre ai nomi di Arianna Szörényi, deportata all’età di 11 anni ad Auschwitz e Jacopo Tissi, ex allievo dell’Accademia della Scala diventato primo ballerino del Balletto del Bolshoi di Mosca. La consigliera del gruppo misto Silvia Sardone ha invece candidato la storica direttrice della Scuola di Ballo dell’Accademia della Scala, Anna Maria Prina. La leghista Laura Molteni indica invece Simona Polo, biologa molecolare, dirigente all’IFOM e Maria Pia Abbacchio, prorettore vicario dell’Università Statale di Milano cui la Lega affianca Agostina Picicco, giornalista, opinionista e scrittrice e Francesca Schiavone prima tennista italiana a conquistare un titolo del grande slam.