Il nostro è un sito giovane, ma ambizioso. Vogliamo crescere e pensiamo che il modo migliore di farlo sia entrare in contatto diretto con i protagonisti della vita politica, sociale e imprenditoriale milanese, intervistandoli. Ringraziamo quindi l’Onorevole Marco Osnato per essere stato il primo a darci questa opportunità. Ci auguriamo che a lui seguano molti altri.
Marco Osnato, classe 1972, bellunese di nascita e nel cuore, milanese d’elezione, dopo esservi venuto ad abitare dai tempi dell’università. Imprenditore, sposato e padre di due figli, da quando a 14 anni aderì al Fronte della Gioventù non ha mai avuto dubbi su quale fosse la sua parte politica. Quest’anno, dopo la gavetta fatta nelle istituzioni milanesi, è stato eletto per la prima volta in Parlamento nelle file di Fratelli d’Italia, entrando a buon titolo nella élite dei politici milanesi.
Lei è sicuramente un’uomo di destra. Come ha maturato questa convinzione e cosa intende per esserlo?
“Ho iniziato la mia militanza politica poco più che quattordicenne entrando nel MSI di Belluno. La mia scelta non è stata dettata da fattori esterni, ad esempio tradizione di famiglia, ma ritengo nasca da un fortissimo amore per il concetto di Patria e Nazione che mi sembrava fossero incarnati solamente a Destra“.
Ci sono episodi, aneddoti, persone che hanno segnato particolarmente, in senso positivo o negativo, il suo percorso politico?
“In modo positivo molti che riguardano il rapporto con le persone, ma uno in particolare mi rende particolarmente orgoglioso ovvero la prima elezione in consiglio comunale a Milano. Non ero tra i favoriti e c’erano molti candidati autorevoli che riuscii a battere grazie a un gruppo umano di persone che mi aiutarono in modo assiduo e che per gran parte ancora mi seguono. In senso negativo non ne ho uno in particolare, ma ciò che mi ha sempre infastidito è la denigrazione che molti fanno dell’avversario per ragioni strumentali“.
Alcuni anni fa fu coinvolto in una spiacevole vicenda giudiziaria legata ad ALER, da cui è uscito completamente pulito. Quali conseguenze ha avuto per lei sul piano umano e politico?
“Sono stato tenuto in un limbo per sette anni, nel 2011 durante la campagna elettorale per il comune uscirono titoli a nove colonne dipingendomi come il perno di un sistema del malaffare all’interno dell’Aler….oggi non c’è stato un solo condannato per quei fatti!
Ovviamente ho potuto comprendere meglio come, prima di parlare, bisogna affrontare la complessità più ampia delle cose e che l’amicizia è un valore irrinunciabile. Ho sempre detto che molti colleghi della politica mi sono stati vicinissimi, tuttavia non cancello dalla mia memoria e, purtroppo, dal mio cuore le accuse scomposte di persone come il sindaco Sala, i piddini Mirabelli, Peluffo, D’Alfonso, dello pseudoregista sedicente antimafia Giulio Cavalli…pensi che in occasione delle elezioni del 2016 persino una sconosciuta Guaineri – attuale assessore allo sport (tuttora sconosciuta!) – si sentì in dovere di fare un comunicato contro di me?!?
La cosa comunque che mi ha fatto più male della vicenda è che io, cittadino incensurato e amministratore pubblico eletto, non ho potuto parlare con un PM o un GIP fino che la legge non li ha obbligati ad ascoltarmi, mentre il mio accusatore – un sedicente presidente di un presunto comitato antiracket poi condannato per reati infamanti – aveva libero accesso nell’ufficio del PM”.
In questo momento storico il suo partito sembra segnare il passo, particolarmente a Milano. Dalla sua posizione cosa intende fare per rilanciarne l’azione e promuoverne le idee nella nostra città?
“Il mio partito, Fratelli d’Italia, non segna assolutamente il passo. Dopo un avvio difficile quest’anno alle politiche ha raggiunto lo stesso risultato della media nazionale e ora i sondaggi sono tornati a crescere. Giusto in questi giorni abbiamo organizzato una due giorni al teatro nuovo dal titolo “Popoli e Sovranismo” dove insieme a Giorgia Meloni abbia declinato le nostre posizioni sul futuro della Nazione“.
E’ prematuro chiederlo visto la recente elezione, ma quali programmi ha per il suo futuro politico e più in generale come vede quello del suo partito della politica italiana?
“Per il mio futuro politico penso di impegnarmi, vista la posizione che occupo in commissione finanze, per aiutare gli italiani, famiglie e imprese, a pagare meno tasse e a sburocratizzare il sistema amministrativo. Fratelli d’Italia invece deve continuare a crescere incarnando quei valori di Destra che negli scorsi anni hanno rischiato di non essere più presenti in parlamento e che grazie a noi invece sopravvivono ancor oggi, inoltre Giorgia Meloni sta lavorando affinché questo fronte si allarghi a nuovi amici“.
C’è qualche cosa di cui vorrebbe parlarci che non le abbiamo chiesto?
“Vorrei che la stampa e i mass media più in generale evidenziassero come a Milano esiste un mondo politico, sindacale, sociale, associativo che non ama questa amministrazione e le autocelebrazioni del Sindaco Sala“.
Grazie per il tempo che ci ha dedicato Onorevole Osnato.