Covid19, al San Raffaele chiedono 450 per una visita. E per una singola telefonata i privati vogliono 90 euro, mentre per la visita domiciliare il costo sale a 450 euro. Un fatto che ha subito causato reazioni scandalizzate dal mondo politico visti i gravi problemi della sanità lombarda nella gestione dell’emergenza Covid. “È una notizia che mi lascia sgomento. Come si fa a non pensare, se fosse esattamente come riportato dai media, che c’è chi si arricchisce col Covid? Ho predisposto un’interrogazione urgente per chiedere ai vertici dell’Assessorato al welfare e alla direzione generale della sanità lombarda, se Regione abbia un qualche ruolo in tutta questa vicenda; nel qual caso chiederò all’ente istituzionale di sottrarsi e togliere qualsiasi tipo di permesso concesso per un servizio del genere. Nel tariffario è previsto: visita dominicale, prelievo ematico, radiografia toracica e misura dell’ossometria; se non si vuole una visita a domicilio la si fa a distanza, risparmiando 360 euro. Non si faccia business sul Covid. Occorre concentrarsi per potenziare la sanità pubblica, far crescere i presidi sul territorio e potenziare la cosiddetta medicina di prossimità. L’iniziativa del San Raffaele, se confermata, evidenzia il livello patologico raggiunto dall’offerta sanitaria regionale. Io sono per invertire la rotta”, così Luigi Piccirillo, Consigliere regionale del Movimento 5 Stelle e membro della III Commissione sanità. L’immagine del San Raffaele sembra dunque destinata a essere sempre più danneggiata dalla pandemia e dalle sue conseguenze. Il suo medico più famoso, Alberto Zangrillo, è diventato un “eroe” del negazionismo. Nei mesi scorsi aveva addirittura parlato di virus “clinicamente morto”, attirandosi le critiche di chiunque avesse il polso della situazione reale poi esplosa nella seconda ondata che sta travolgendo Milano. Oggi il San Raffaele torna al disonore delle cronache per quello che sembra il destino della sanità lombarda: chi potrà pagare, si potrà curare, chi invece non ha il portafoglio gonfio è destinato a pregare. Perché almeno quello per ora è alla portata di tutti.