Spaccio nei boschi, De Corato: “Grazie al dottor Calì per l’intervento a Rogoredo”

De Corato: Sala straparla di ecologia De Corato: in Lombardia buon risultato del cdx nonostante data infaustaSpaccio nei boschi, De Corato: “Grazie al dottor Calì per l’intervento a Rogoredo”. Questa mattina sono state arrestate 17 persone per spaccio di cocaina e eroina nei boschi della città, oltre allo sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. Al riguardo è intervenuto l’ex vice Sindaco di Milano, ora Deputato e vice Presidente della Commissione Affari Costituzionali alla Camera, Riccardo De Corato, che ha dichiarato: «Ringrazio per l’eccellente lavoro il capo mobile della Squadra di Milano il dott. Marco Calì per la complessa indagine portata avanti dal 2021 e conclusasi oggi con i 17 arresti. Ciò, però, non basta, occorre aumentare gli uomini dei nuclei anti-droga della Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza. Per fortuna che il Comune di Milano, all’inizio dello scorso anno, aveva cantato vittoria sostenendo che l’ex boschetto della droga di Rogoredo era stato ‘restituito alla città’. I numerosi arresti odierni, per spaccio e prostituzione, non gli hanno dato ragione. Questi arresti sono un segno inequivocabile della persistenza dell’attività dei pusher nel parco della droga, oltre all’indifferenza di Palazzo Marino e delle istituzioni che dovrebbero presidiarne la sicurezza! A nulla sono serviti, ed oggi ne abbiamo avuto l’ennesima conferma, le piste di mountain bike e gli eventi musicali e poetici organizzati da Palazzo Marino nei mesi scorsi. Iniziative, che si sono dimostrate solo uno spot elettorale e si sono tradotte in un buco nell’acqua. È evidente che su questa situazione sia necessario mantenere ancora alta l’attenzione senza farla passare come ‘problema risolto’. Le misure anti-spaccio attuate dal Comune si sono rivelate totalmente inutili – ha continuato l’On. De Corato – poiché come è emerso questa mattina, il boschetto di Rogoredo è in mano ai pusher stranieri, soprattutto marocchini e albanesi. In Lombardia, su 3.574 detenuti stranieri, 994 arrivano dal Paese Arabo mentre 359 dall’Albania, e sono fenomeni in continua crescita! Secondo i dati del Ministero della Giustizia la popolazione carceraria straniera in Lombardia registra il record di reclusi marocchini, che costituiscono circa un terzo del totale dei detenuti: ben 994 su 3.574 stranieri. E nella classifica ingloriosa, i marocchini sono seguiti, al secondo posto, dagli albanesi (359). A Milano i dati sono, se possibile, più allarmanti: al San Vittore i detenuti stranieri sono più della metà: addirittura 575 su 938! Il nesso fra l’aumento della criminalità e le percentuali di stranieri nelle carceri lombarde e milanesi è lampante. I milanesi non possono continuare a rimanere in balia di balordi che non hanno niente da perdere. Questi delinquenti, il più delle volte clandestini e recidivi, devono essere rimpatriati subito. Da assessore regionale alla Sicurezza – ha poi concluso il Deputato -, avevo predisposto misure di sicurezza efficaci e collocato telecamere di videosorveglianza nelle aree verdi della città e del suo hinterland, ben più efficaci per il contrasto allo spaccio di droghe. Sarebbe bene recintare il boschetto, come è stato fatto nel caso del Sempione, per disincentivare i raduni di pusher e clienti e il traffico di sostanze stupefacenti, oltre che della prostituzione, nell’ombra di piante e cespugli».