Grazie Sala per la moschea. Davvero grazie Sala per la moschea perché stai semplificando la campagna elettorale del centrodestra. I tuoi avversari sono in panne, diciamocelo. Salvini ha annunciato diverse volte il nome del candidato sindaco e aveva specificato “a breve”. Il breve però è un concetto relativo e fino ad oggi non si sa chi dovrebbe essere il frontman delle destre. Ora forse se il breve di Salvini è tale anche nel privato bene per le sue donne, ma male per la politica. Pure Giorgia Meloni ha annunciato il candidato entro fine anno, cioè due settimane. Forse sarà il regalo di Natale per la presunta coalizione che come alleato migliore al momento ha proprio Sala: tornare a parlare della necessità di una moschea a Milano ha riacceso persino i motori un po’ spenti di eletti del centrodestra che sembravano senza grandi temi. Ora grazie a Sala avranno qualcosa di cui parlare e un primo cardine per un programma di governo. Quindi grazie Sala per la moschea. Non ci stancheremo di ripeterlo fino a quando il centrodestra non avrà riacquistato la forza necessaria per individuare chi pensa possa essere un buon sindaco dopo i deludenti risultati di dieci anni di sinistra. Anche perché se non siamo in grado di proporre un nome (noi ci abbiamo provato), forse non possiamo proporci come amministratori di una città come Milano. Specialmente in un momento così particolare: dieci anni fa il centrodestra ha consegnato alle sinistre una città rilanciata, con un’idea di futuro. Oggi la ritrova a pezzi un’altra volta, con gli unici cittadini felici che o non sono milanesi o lo sono appena diventati. Le periferie sono rimaste le stesse, le politiche ambientali non hanno visto cambiamenti significativi perché i soldi dell’Area C sono stati usati per altro, la città è impoverita e in paranoia. Perché abbiamo aspettato che fosse Sala a rilanciare la corsa? Tra l’altro come seconda scelta perché non lo hanno preso come manager di Stato. Un ripiego eppure senza di lui il centrodestra non avrebbe avuto un tale rilancio dei propri temi.