Gli appartamenti realizzati in seguito a convenzioni urbanistiche e destinati alla locazione a canone sociale verranno assegnati a persone con disabilità, nuclei familiari numerosi e anziani che hanno fatto domanda di casa popolare, senza ottenerla.
“Stiamo lavorando – commenta l’assessore alle Politiche sociali e abitative Gabriele Rabaiotti – per cercare in tutti i modi di aumentare il numero degli alloggi disponibili e incrementare così le possibilità di accesso alla casa per rispondere al bisogno abitativo soprattutto dei nuclei più fragili, già riconosciuti idonei ad accedere ai servizi pubblici. Semplifichiamo e velocizziamo le procedure d’assegnazione e, nel contempo, cerchiamo di superare i limiti storici del patrimonio pubblico esistente che, per le sue caratteristiche strutturali, fatica ad incontrare e soddisfare le necessità delle famiglie in cui sono presenti persone con disabilità o tanti figli e che hanno i requisiti per avere una casa popolare”.
In sostanza, il Comune scorrerà la graduatoria dell’ultimo bando utile per cui siano state esaurite le procedure di assegnazione ordinaria e in cui vi siano nuclei già verificati e idonei. In via prioritaria le assegnazioni andranno nell’ordine a nuclei con persone con disabilità, a famiglie numerose (cinque o più componenti) o in cui è presente almeno un anziano ultraottantenne.
Questa procedura, appena approvata con delibera di Giunta, sostituisce fin d’ora quella usata in precedenza, che prevedeva la pubblicazione di appositi avvisi da parte della proprietà dell’immobile o dell’ente gestore. Per le convenzioni già in essere la nuova procedura verrà applicata agli appartamenti residui, ovvero quelli che, nonostante l’avviso promosso dall’operatore, non risultano ancora assegnati.
È il caso, ad esempio, dei 62 alloggi ancora liberi nei complessi residenziali sull’area di via Rizzoli e tra le vie Sordello e Cascina Merezzate, frutto di un’operazione immobiliare partita nel 2008: allora il Comune di Milano approvò la concessione in diritto di superficie novantennale di alcune aree di sua proprietà nell’ambito della programmazione per lo sviluppo di edilizia residenziale a canone sociale, moderato e convenzionato. La convenzione urbanistica stipulata con REDO SGR Società Benefit, subentrata nel frattempo ai precedenti operatori, prevedeva di destinare un totale di 87 alloggi a canone sociale nell’ambito dei due progetti: di questi, 62 sono gli alloggi residui che ora verranno assegnati, come prima applicazione delle nuove regole, a chi – con disabilità, in un nucleo numeroso o over 80 – ha già presentato domanda di casa popolare e attende in graduatoria.