La posizione dell’Unione giovane ebrei italiani (UGEI) in merito al conflitto

La posizione dell’Unione giovane ebrei italiani (UGEI) in merito al conflitto. Dinnanzi alla molteplicità di opinioni riguardo al conflitto in Medio Oriente e considerato il vasto spettro di punti di vista all’interno della nostra comunità, l’Unione Giovani Ebrei d’Italia si sente in dovere di chiarire la propria posizione in merito. Come qualsiasi altro Stato, Israele ha il diritto e il dovere di difendersi e di proteggere i propri cittadini. Il Consiglio UGEI non mancherà mai di condannare ogni singolo missile lanciato da organizzazioni terroristiche deliberatamente indirizzato alla popolazione civile israeliana. Parimenti avverrà circa la costruzione di tunnel, il lancio di ordigni incendiari e la diffusione di qualsiasi narrativa viziata da odio antiebraico, in base a quanto sancito dalla definizione IHRA di antisemitismo. Non sarà tollerata alcuna mistificazione della realtà dei fatti, né la messa in discussione della legittimità dello Stato ebraico a esistere e prosperare pacificamente. Si esprime sdegno e preoccupazione per gli episodi di violenza e intolleranza avvenuti in questi giorni, che hanno visto alcuni facinorosi estremisti israeliani macchiarsi di crimini contro i loro stessi concittadini. Seppur il Governo israeliano abbia già preso le distanze e condannato tali circostanze, l’UGEI chiede a quest’ultimo di adoperarsi con estrema urgenza per stemperare attivamente e concretamente le tensioni interne. Il Consiglio Esecutivo tutto è addolorato per l’attrito sociale in essere, ribadisce quindi la crucialità di rafforzare le politiche di coesistenza che devono a tutti i costi contraddistinguere lo Stato di Israele. L’Unione sostiene il diritto all’autodeterminazione del popolo ebraico e del popolo palestinese. La normalizzazione dei rapporti, il quieto vivere di israeliani e palestinesi e una pace stabile, coerente e duratura, rimangono per i Giovani Ebrei d’Italia gli unici obiettivi da perseguire con risolutezza e abnegazione. La complessità che caratterizza il conflitto in questione e, più in generale, le dinamiche mediorientali, richiede che si trattino tali argomenti con cognizione di causa e un livello di approfondimento adeguato al contesto. Troppo spesso assistiamo alla degenerazione del dialogo, nella forma e nei contenuti, all’interno e all’esterno delle nostre comunità. L’UGEI promuove lo scambio di opinioni e ne valorizza la diversità, fintanto che le stesse siano supportate da rispettose argomentazioni e da onestà intellettuale. Il Consiglio rinnova dunque il proprio impegno in tal senso e, contestualmente, si appella a tutte le istituzioni ebraiche e non, nazionali e locali, affinché si adoperino a incentivare fattivamente questi valori. Infine, stentiamo a descrivere la nostra indignazione circa i riprovevoli e brutali insulti apparsi sui social network nei confronti di alcuni correligionari per via della divergenza di visioni riguardo la situazione. Questa considerazione prescinde dalla delicatezza della tematica e dalle sensibilità di ciascun individuo: non esiste giustificazione per le frasi aberranti giunte ai nostri occhi. L’UGEI è da sempre impegnata nella lotta all’odio in ogni sua forma. Chiediamo con forza a tutta la comunità ebraica italiana di mostrare, oggi più che mai, senso di appartenenza e rispetto reciproco.