Come prevedibile l’ordine del giorno sul “Registro di Genere” e la mozione sulla “Zona di libertà per le persone Lgbtq+” hanno incontrato la perplessità e l’opposizione degli esponenti di centrodestra. In particolare del capogruppo di Fratelli d’Italia Riccardo Truppo, che ha dichiarato “Stiamo creando una catena di illegalita, non solo noi, ma anche per chi dovra’ lavorare a questo registro e mettere in atto la mozione“, definendo la mozione “contra legem” e sottolineando come non ci sia una legge nazionale di riferimento per istituire il registro proposto dal documento.
“Non ci piacciono – ha quindi spiegato in aula durante la sua dichiarazione di voto Truppo – i riferimenti ai paesi stranieri, non ci piace parlare solo dei paesi Europei, ma anche di quelli extraeuropei che discriminano, non ci piaceva il riferimento al Ddl Zan, che però in qualche modo influenza l’ordine del giorno. Ci pare un assurdo – è stato il suo affondo – che governiate la città dal 2011 e vogliate comunque nominare Milano come città libera per i diritti Lgbt. Questo ci porta a volerne salvare dei pezzi e non degli altri”.