In occasione dell’80° anniversario delle leggi razziali in Italia, il Memoriale della Shoah di Milano dà il via a “Premesso che non sono razzista – come nasce il pregiudizio e come combatterlo”, il primo palinsesto di eventi del Memoriale dedicato a indagare – per meglio comprendere – pregiudizi e razzismi del passato e del presente. In un contesto storico sempre più sensibile alla necessità di celebrare la diversità e incoraggiare l’inclusività per la prima volta la Fondazione del Memoriale della Shoah ha scelto di organizzare e proporre alla cittadinanza una serie di eventi legati da tematiche comuni per stimolare nei cittadini la riflessione e il dibattito. Il progetto vede coinvolti protagonisti d’eccezione di diversi ambiti culturali: voci del teatro, della letteratura, del diritto, della psicologia, dell’arte danno vita a riflessioni, proposte, idee, per riflettere, insieme al pubblico, sulle origini del pregiudizio, alla base di ogni razzismo, e sui rimedi per contrastarlo. Ad aprire la stagione lo scrittore Paolo Rumiz, che terrà questa sera, alle ore 21, la lecture “Memoria oltre il rito”. Tra gli appuntamenti della prima parte della stagione, che si estende da settembre a dicembre 2018, sono previsti incontri con lo psicanalista Massimo Recalcati (14 ottobre), il drammaturgo Stefano Massini (30 ottobre), lo storico Adriano Prosperi (18 novembre, all’interno della cornice di Bookcity), il magistrato Gherardo Colombo (25 novembre) e il giornalista Corrado Augias (10 dicembre). In concomitanza con Bookcity, inoltre, al Memoriale si terrà la presentazione di “M. ll figlio del secolo” (Bompiani), romanzo di Antonio Scurati incentrato sulla figura di Mussolini. Ciascuno degli interventi affronterà le tematiche della rassegna da una diversa prospettiva, con l’obiettivo di fornire spunti di riflessione nuovi e complementari. Accanto a conferenze, dibattiti e presentazione di libri, il palinsesto di “Premesso che non sono razzista” prevede anche spettacoli e mostre. In particolare, nelle serate del 30 settembre e del 1° ottobre, andrà in scena, in collaborazione con il Piccolo Teatro, la IV edizione dello spettacolo teatrale itinerante “I luoghi della Memoria”. Inoltre, dal 15 novembre, a pochi giorni dalla chiusura del percorso fotografico “1915-1918 Ebrei per l’Italia”, il Memoriale ospiterà la mostra d’arte contemporanea “Ricordi futuri 4.0. Cosa c’è in fondo al Binario”, curata da Ermanno Tedeschi, che si propone di raccontare come nel presente e nel futuro sia cruciale richiamare i Ricordi, affinché, comprendendoli, non si ripetano gli errori del passato. Tra gli artisti che contribuiranno alla mostra, Emilio Isgrò, Edoardo Schapira, Bruna Biamino, Vardi Kahana, Francesca Leone, Riccardo Codero, Orna Ben-Ami, Aldo Mondino e Alberto Burri.
A chiudere la prima parte della rassegna saranno le iniziative, in corso di definizione, previste per la Giornata della Memoria, che quest’anno, come avvenuto già nel 2014, vedrà la partecipazione di alcuni “Ciceroni d’eccezione”, volti noti che, per la giornata del 27 gennaio 2019, accompagneranno a sorpresa i visitatori all’interno degli spazi che, tra il 1943 e il 1944, furono teatro delle deportazioni. “Abbiamo voluto ricordare l’80° anniversario delle leggi razziali invitando la città a riflettere e a confrontarsi con tematiche più che mai attuali, come il pregiudizio, l’indifferenza e la discriminazione – ha dichiarato Roberto Jarach, presidente della Fondazione Memoriale della Shoah di Milano – Con la decisione di realizzare questo progetto per la stagione 2018/2019, la Fondazione tiene a ribadire la propria responsabilità nel rivestire e interpretare un ruolo attivo nel promuovere e incoraggiare il dialogo e l’inclusività nel contesto storico attuale, perché si possa imparare dal passato, operare nel presente e progettare un futuro migliore per tutti”. “Il pregiudizio – ha proseguito – è la forma perfetta della semplificazione, ma non è semplice né capirlo in tutte le sue implicazioni né smontarlo. Per questo abbiamo chiesto a diversi intellettuali (parola nobile quando si accompagna a un vero esercizio del pensiero) di aiutarci a sondarne i vari risvolti: storico, sociale, giuridico, psicologico, linguistico. Tutti hanno risposto entusiasticamente al nostro invito: segno sì che il pregiudizio è in crescita, ma anche che è fortemente sentita l’urgenza di combatterlo. Perché è sul pregiudizio che attecchisce il razzismo, la discriminazione e, in ultimo, la degradazione dell’altro fino alla sua eliminazione. Come ha detto Albert Einstein ‘È più facile spezzare un atomo che un pregiudizio’. Proviamoci, però”. “Premesso che non sono razzista” proseguirà anche nella seconda parte dell’anno, tra gennaio e aprile, con un secondo palinsesto, attualmente in via di definizione. Hanno presentato il progetto, insieme allo scrittore Paolo Rumiz, Roberto Jarach e Marco Vigevani, rispettivamente Presidente e Responsabile Eventi della Fondazione Memoriale della Shoah di Milano ONLUS. È intervenuto Lorenzo Lipparini, Assessore alla Partecipazione, Cittadinanza attiva e Open Data del Comune di Milano.