“Nei prossimi giorni provvederò a presentare la querela nei confronti di Libero che mi ha attribuito la decisione di istituire un registro per i clandestini“. lo ha scritto ieri sulla sua bacheca Facebook l’Assessore Majorino, proseguendo “E proporrò all’amministrazione comunale di passare per avvocati di fronte alla consigliera Sardone che ha sparato cifre a caso sul sostegno al reddito, cercando di far passare il messaggio secondo il quale a Milano tuteleremmo di più gli stranieri rispetto agli italiani” per poi concludere “Credo che dobbiamo smetterla di fare i superiori o quelli che le lasciano passare tutte. Ci sono ottimi avvocati in giro ed è bene usarli“.
E’ arrivata oggi la risposta di Silvia Sardone. “Trovo assurde e gravi le minacce ricevute dall’assessore Majorino che vuole chiedere all’amministrazione comunale di passare per avvocati contro di me attraverso una querela. Evidentemente Majorino che è costantemente concentrato sugli immigrati, ha poi paura nel divulgare dei dati che sono coerenti con la sua azione politica” commenta l’ex azzurra in una nota, proseguendo “Vengo accusata da Majorino di aver sparato cifre a caso sul welfare cittadino e sinceramente fatico a comprenderne il motivo, visto che i numeri che ho diffuso li ho riportati pari pari a quelli forniti dallo stesso assessore in Consiglio comunale e messi per iscritto nel verbale della seduta“.
La Consigliera del gruppo misto riepiloga quindi i dati che le sono stati forniti in risposta alle sue interrogazioni e si chiede “ Alla luce di ciò non riesco a capire come faccia l’assessore Majorino ad accusarmi di sparare numeri a caso, quando questi stessi numeri escono dalle sue risposte alle mie interrogazioni. Se dà fastidio il fatto che un consigliere faccia il suo lavoro e usi le poche armi a disposizione per fare opposizione basta dirlo: il messaggio che a Milano vengono privilegiati gli stranieri non lo faccio passare io ma la realtà nuda e cruda delle cifre fornite dall’assessorato alle Politiche Sociali di Majorino”. Quindi conclude “Non saranno certo le minacce a bloccarmi dal diffondere questi dati che l’assessore, tra l’altro, manda sempre in ritardo o addirittura come successo in aula tenta di censurare“.