18 Marzo 2020

Corvetto, scritta choc: “Covid ammazza gli sbirri, dai”

Corvetto, scritta choc: “Covid ammazza gli sbirri, dai”. La scritta è opera di un anonimo che in un momento come questo ha deciso di prendersela con le forze dell’ordine. Alessandro Montunato, segretario provinciale della Upl sicurezza, ha contestato subito questo ennesimo insulto. “L’ennesimo affronto alle donne e agli uomini della polizia in un momento così delicato per il nostro Paese merita ancora di più una risposta forte, di ferma condanna, che mi aspetto arrivi dai rappresentati politici di ogni schieramento. In questi giorni – si legge in una nota -, oltre all’incredibile lavoro che stanno svolgendo tutti gli operatori del mondo sanitario, non si può di certo dimenticare chi, in nome sia del giuramento a suo tempo prestato, sia di un incommensurabile senso dello Stato, esercita quotidianamente la sua mission di servizio nei confronti del cittadino”. “Chi ha compiuto questo gesto, ha ulteriormente connotato il mondo a cui appartiene e tutta la sua inutilità esistenziale”, ha concluso il segretario, rinvolgendo poi “il massimo plauso a tutte le forze dell’ordine per la sensibilità con cui stanno quotidianamente dimostrando di operare”. Anche Riccardo De Corato si è subito schierato con la polizia: “È l’ennesimo attacco alle forze dell’ordine in zona. Questa volta si è arrivati al punto di augurare agli agenti la morte per Coronavirus, usato come pretesto per rinfocolare l’astio e la lotta contro i poliziotti – le parole dell’assessore regionale alla sicurezza, Riccardo De Corato -. Mi auguro che Amsa provveda al più presto a cancellare dal muro la vergognosa scritta, particolarmente odiosa in un momento di emergenza che vede le forze dell’ordine impegnate per garantire la salute di tutti”.

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Coronavirus e passeggiate: ora controllano anche i vigili

Coronavirus e passeggiate: ora controllano anche i vigili. Il Prefetto Renato Saccone è infatti intervenuto nella serata di ieri per autorizzare anche la polizia locale, se avrà disponibilità di uomini e mezzi, a effettuare controlli sulle persone trovate in giro per le strade. Un problema che si era presentato in più parti d’Italia e soprattutto a Milano, dove ancora circolano migliaia di persone e secondo alcuni dovrebbero pure essere di più. A sollevare il problema in territorio meneghino era stata Forza Italia tramite Simone Enea Riccò, presidente della Commissione sicurezza del Municipio 5: “#Coronavirus Chiediamo al Prefetto di intervenire immediatamente e utilizzare tutte le forze disponibili per disporre controlli sul territorio. Questa è la situazione di oggi a Milano. E’ oltremodo necessario che tutte le Forze di Polizia, compresa la Polizia Locale, si adoperino per fermare questa follia prima che la situazione a Milano sfugga di mano. Il vicepresidente Fabrizio Sala oggi ha giustamente fatto notare che oltre il 40% dei Lombardi è in movimento, molti si sposteranno per lavoro certo, ma una situazione del genere mette a repentaglio la salute pubblica del capoluogo. E’ necessario un controllo del territorio più capillare, o viceversa l’unica soluzione sarà un inasprimento dei provvedimenti: non possiamo vanificare il grande sacrificio di tantissimi cittadini a causa di irresponsabili”. Diversi della comunità politica milanese avevano seguito la stessa strada, chiedendo un intervento rapido dalle istituzioni per risolvere una questione organizzativa molto importante in questa fase. “È davvero incomprensibile la decisione del prefetto Saccone di escludere gli agenti di Polizia Locale dal controllo del territorio, non dandogli la possibilità di verificare le motivazioni dello spostamento così come previsto dal DPCM dell’8/3/2020 – aveva attaccato Alessandro De Chirico, Consigliere Comunale di Forza Italia – A seguito di questa scelta, da domani circa il 70% degli agenti di PL sarà in ferie o in congedo parentale. Mentre il sindaco Sala nei suoi videomessaggi è in ritardo di un giorno rispetto a quello che succede fuori dal suo bunker, continuano ad arrivarmi segnalazioni con fotografie della presenza di gruppi di persone nei parchi non recintati della città. Chiedo al prefetto di tornare sui suoi passi affinché in un momento critico e di emergenza non prevalgano scelte politiche. Le Istituzioni continuano a ripetere che l’unità del Paese è fondamentale per superare l’ora più buia, ma questa scelta va nell’esatto opposto. In questa fase storica della Nazione equiparare la Polizia Locale alle forze di Pubblica Sicurezza è doveroso. Il presidio del territorio è fondamentale per impedire che si verifichino assembramenti in luoghi pubblici come parchi, piazze, supermercati e stazioni della metropolitana. Chi meglio dei ghisa può portare ordine in una città che conoscono come le loro tasche?”. Dopo le critiche si è mosso corso Monforte. E ora che si è mosso il Prefetto possiamo titolare Coronavirus e passeggiate: ora controllano anche i vigili. 

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Denunciata venditrice abusiva di mascherine chirurgiche

Proseguono i controlli della Polizia di Stato finalizzati a verificare il rispetto dei divieti imposti dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri per il contrasto alla diffusione del COVID-19. Domenica pomeriggio gli agenti delle volanti del Commissariato Lorenteggio sono intervenuti nei pressi di un supermercato in via delle Forze Armate, in merito alla segnalazione di una donna che stava vendendo abusivamente delle mascherine chirurgiche. La chiamata al numero unico di emergenza 112 era stata effettuata da un cittadino residente in zona che, anche nei giorni precedenti, aveva notato la donna vendere abusivamente i dispositivi di protezione facciali nei pressi del supermercato. Giunti sul posto, i poliziotti hanno individuato la donna che, dopo aver provato a dileguarsi e a nascondere le mascherine all’interno del proprio giubbotto, è stata raggiunta e bloccata. La 53enne, cittadina ucraina, ha consegnato le mascherine agli agenti del Commissariato Lorenteggio ammettendo che stava provando a venderle. È stata, pertanto, indagata in stato di libertà per l’inottemperanza all’art.650 c.p. e sanzionata amministrativamente per la mancanza di autorizzazione per il commercio su aree pubbliche.  

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Controlli di Polizia nei parchi cittadini

Continuano i controlli della Polizia di Stato, per assicurare l’osservanza del Decreto del Presidente del Consiglio contro l’emergenza COVID-19. Il monitoraggio ha interessato anche i luoghi all’aperto, come i parchi non cinturati e le aree verdi urbane. Tra questi, i giardini pubblici nei pressi di Piazzale Gabriele Rosa (quartiere Corvetto) che ieri hanno visto due diversi interventi degli agenti delle volanti, in due diversi momenti della giornata. Il primo intervento dei poliziotti, intorno alle ore 10.30, ha portato alla denuncia a piede libero di tre cittadini bengalesi che si erano raggruppati tra loro violando così le norme contenute nel Decreto per evitare l’espandersi del contagio del Coronavirus. Il secondo intervento, nello stesso parco, è stato effettuato dagli agenti delle volanti alle ore 18,25 e ha portato alla denuncia a piede libero di tre cittadini marocchini tra i 20 e i 35 anni, radunatisi per ascoltare musica, consumare alcolici e fumare. Non avendo alcun documento al seguito sono stati accompagnati in Questura per i rilievi foto-dattiloscopici. Il più adulto dei tre, il 35enne, si è rifiutato categoricamente di farsi accompagnare per l’identificazione, non collaborando con gli agenti, ed è stato dunque denunciato anche per resistenza a pubblico ufficiale. Alle 17,45 di ieri, nel parchetto pubblico di via Uccelli di Nemi (zona Forlanini) invece, i poliziotti hanno denunciato, per inosservanza dello stesso decreto, 4 cittadini italiani tra i 17 e i 25 anni che si erano ritrovati per stare assieme senza osservare nemmeno le prescrizioni che dispongono, in ogni caso, di mantenere un metro di distanza.  

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Alloggi MM le quarantene e proroga dei pagamenti per le case popolari

Gli alloggi liberi di proprietà comunale non destinati a edilizia popolare potranno essere temporaneamente destinati all’ospitalità di cittadini che, non avendo a disposizione un appartamento adeguato, abbiano bisogno di isolamento per il tempo necessario a garantire la tutela della propria e altrui salute. Potranno essere utilizzati anche immobili comunali o parti di essi, concessi a terzi e non utilizzati, in accordo con le organizzazioni che li hanno al momento in gestione. Inoltre, viene disposto il differimento del termine di pagamento di canoni e spese degli alloggi popolari del Comune al prossimo 30 settembre, con possibilità di rateizzazione che potrà tenere conto delle situazioni economiche dei nuclei familiari, in analogia con provvedimenti già emessi dall’Amministrazione. Questi i punti contenuti nell’Ordinanza firmata oggi dal Sindaco Giuseppe Sala. Gli alloggi che verranno messi a disposizione non rientrano nei Servizi abitativi pubblici (SAP), ma nei progetti di valorizzazione, compresi quelli affidati alla gestione di operatori terzi, già assegnati all’emergenza abitativa come misura di sostegno di natura pubblica alle famiglie. I termini di durata dei rapporti contrattuali con gli enti gestori verranno prorogati per il tempo che si riterrà opportuno. Nel frattempo, per contenere la diffusione del Coronavirus e limitare il più possibile le uscite, come richiesto a tutti i cittadini, gli sportelli delle sedi MM Casa saranno chiusi fino al 25 marzo. I servizi per gli inquilini delle case popolari del Comune gestite da MM non verranno comunque sospesi, ma riorganizzati: gli appuntamenti già fissati con le sedi territoriali non avverranno allo sportello, ma saranno gestiti telefonicamente dagli operatori di MM. All’orario concordato dell’appuntamento, l’inquilino verrà contattato al numero telefonico che ha lasciato e, avendo sottomano tutti i documenti necessari, potrà trattare la pratica a distanza. Per la firma e l’integrazione di eventuali documenti si rimanda a un nuovo appuntamento, questa volta allo sportello, quando terminerà l’emergenza. Nessun operatore è autorizzato a chiedere dati bancari o denaro né telefonicamente, né tantomeno a domicilio. È sempre possibile fissare nuovi appuntamenti telefonici, o fare segnalazioni, contattando il numero verde 800.013.191.  

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Nati sette hub per la consegna dei pasti a domicilio

Grazie alla collaborazione tra l’Assessorato alle Politiche sociali e abitative, gli uffici della Food policy e la Protezione civile del Comune di Milano, Banco alimentare, Caritas Ambrosiana, Fondazione Cariplo, Programma QuBì – La ricetta contro la povertà infantile, Coop Lombardia, Milano Ristorazione e AMAT, stanno nascendo sette hub temporanei per la consegna della spesa a domicilio per le famiglie meno abbienti. Centocinquanta tra dipendenti del Comune, operatori e volontari – che sono stati formati a gruppi nel cortile di Palazzo Marino – saranno in campo per consegnare cibo a migliaia di persone finché saranno attive le misure per il contenimento del Coronavirus. “Il Comune di Milano e le realtà del Terzo settore si stanno attivando in tutti i modi possibili per dare una mano a chi si trova maggiormente in difficoltà in questo periodo e per combattere la povertà alimentare – commentano la Vicesindaco con delega alla Food policy Anna Scavuzzo e l’assessore alle Politiche sociali e abitative Gabriele Rabaiotti –. Il cuore grande di Milano, dei milanesi e degli operatori delle associazioni non manca mai di farsi sentire per dare una risposta ai bisogni anche nelle situazioni più complicate. Continuiamo a occuparci di cibo, bambini, famiglie e povertà anche in questo tempo così difficile a causa del Coronavirus e lo facciamo con i nostri partner di sempre”. Dal centro logistico di Banco alimentare della Lombardia viene resa disponibile ogni giorno circa 1 tonnellata di cibo per ogni hub (con possibilità di aumento nelle settimane successive), tra pasta, riso, legumi, tonno, biscotti, passata di pomodoro, olio, sale, zucchero e, nel caso di famiglie con neonati, anche latte artificiale e omogeneizzati. Tra le famiglie che ricevono la spesa ci sono anche quelle seguite dall’Assessorato alle Politiche sociali, da Banco alimentare e dai Centri d’ascolto della Caritas di Milano. Le operazioni saranno eseguite secondo un vademecum di comportamento valido per tutti, presente all’interno di ogni hub, che indicherà le norme di sicurezza, pulizia, gestione e privacy. Sono già da oggi a disposizione di dipendenti e volontari, in ogni spazio, 130 mascherine, circa 300 paia di guanti, dispenser e flaconi di gel igienizzante. Questa prima settimana di attività permetterà di mettere a punto la complessa logistica del sistema di consegne, inserendo nelle squadre altri operatori e/o dipendenti del Comune di Milano.  

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