Prosegue l’impegno dell’Amministrazione comunale per l’attuazione di proposte operative orientate al decongestionamento del trasporto pubblico, alla desincronizzazione degli orari e a una migliore organizzazione dei tempi della città e dei luoghi di lavoro a causa delle nuove necessità imposte dall’emergenza Covid. È stato sottoscritto oggi dall’assessora alle Politiche per il lavoro, Attività produttive e Commercio Cristina Tajani e Renato Galliano, Direttore Economia Urbana e Lavoro del Comune, con la Presidente della Milano Smart city alliance Gioia Ghezzi e il Direttore Generale di Assolombarda Alessandro Scarabelli, l’accordo di collaborazione tra il Comune di Milano e Fondazione Assolombarda per la messa a disposizione di sedi di lavoro private da destinare al Lavoro agile per i dipendenti dell’Amministrazione.
Il protocollo è stato firmato alla presenza del Ministro del lavoro e delle Politiche sociali Andrea Orlando, in occasione della sua visita in città per incontrare i diversi protagonisti del lavoro e del mondo produttivo.
“Dopo un lungo anno in cui il lavoro da remoto ha implicato il confinamento domestico dovuto al Covid-19 – ha dichiarato l’assessora Tajani –, con il nuovo Piano operativo per il Lavoro agile (POLA) facciamo un significativo passo avanti in favore dei lavoratori e di una migliore organizzazione dei tempi della città. Grazie alla sottoscrizione di questo protocollo e alla collaborazione con le aziende di Assolombarda che metteranno a disposizione dei dipendenti del Comune i loro spazi attrezzati, potremmo raggiungere un triplice obbiettivo: decongestionare il trasporto pubblico limitando i trasferimenti periferia-centro, migliorare la conciliazione vita-lavoro risparmiando tempo ed emissioni inquinanti; favorire la vitalità dei quartieri contribuendo così a sviluppare una reale città policentrica e inclusiva”.
“Con la sigla di questo accordo vogliamo dare un segnale concreto della capacità del pubblico-privato di fare sistema a vantaggio del territorio e della comunità – ha dichiarato Gioia Ghezzi, vicepresidente di Assolombarda e Presidente della Milano Smart city alliance –. Si tratta di un’iniziativa pilota che, al momento, coinvolge i dipendenti del Comune di Milano e che auspichiamo possa presto coinvolgere tante altre realtà per creare una vera e propria community di imprese che condividono questo nuovo approccio al lavoro agile attraverso spazi condivisi di smartworking. Un approccio innovativo che ha impatti positivi sulla sostenibilità ambientale e sul miglioramento della qualità della vita dei lavoratori.
Tra i diversi obbiettivi perseguiti dal protocollo, inerenti la ricerca e lo sviluppo di soluzioni innovative e tecnologicamente avanzate coerenti con lo sviluppo di una Smart city a vantaggio dei lavoratori, del mondo delle imprese e delle Pubbliche Amministrazioni spicca la realizzazione in via sperimentale del progetto “Smart working community”, con l’obiettivo di identificare e rendere disponibili spazi lavorativi in cui ospitare dipendenti delle imprese aderenti alla community e dipendenti del Comune di Milano al fine di diminuire gli spostamenti casa-lavoro, favorire una migliore conciliazione vita-lavoro e limitare le possibilità di esposizione al contagio.
La costituzione del progetto “Smart working community” si pone in continuità con la volontà del Comune e degli stakeholder pubblici e privati di ridisegnare una “città a 15 minuti” capace di valorizzare non solo le realtà e i servizi presenti nei diversi quartieri ma, soprattutto, rispondere ai cambiamenti imposti dalla pandemia come il lavoro da remoto. Un cambiamento, quello del lavoro da remoto, che ha coinvolto persone, spazi, cultura manageriale e strumenti necessari per la prestazione lavorativa. Un percorso di trasformazione profonda dell’organizzazione del lavoro che ha richiesto importanti investimenti in tecnologia e innovazione per connettere persone, spazi e gruppi di lavoro, unitamente ad approcci strategici che facciano leva anche su iniziative congiunte e sulla collaborazione tra Amministrazione e mondo del privato. La sperimentazione del progetto si protrarrà sino al 31 dicembre 2021 e non comporterà nessun onere per il Comune di Milano.