Lo sfortunato anti allarmismo della sindaca di Riccione sul clima. Perché in questi giorni si discute molto dell’emergenza che sta colpendo l’Emilia Romagna: per ora i bollettini parlano di 9 morti e 14mila sfollati a causa delle piogge che stanno martellando la Pianura Padana. Un’emergenza che viste le previsioni potrebbe continuare ancora fino a fine mese. Ma all’inizio di maggio Daniela Angelini, sindaca di Riccione con delega al turismo, aveva tuonato contro le app dedicate al meteo. La prima cittadina della città della riviera lamentava un eccesso di allarmismo sulle previsioni meteo da parte dei servizi digitali che avrebbe causato un danno al turismo durante i ponti festivi. Il ragionamento di per sè aveva pure un fondo di verità: così come i giornali strillano i titoli per attirare i lettori, spesso i servizi di previsioni meteorologici stressano la comunicazione per aumentare le visualizzazioni di chi agogna a un momento di riposo. Ma in questo caso si è trattato di uno sfortunato anti allarmismo della sindaca di Riccione sul clima perché su tutta la regione si è abbattuto un ciclone di maltempo che ha messo in ginocchio ben più di qualche albergo e pizzeria. Così per un caso un richiamo alla calma si è trasformato nel più inopportuno intervento politico delle ultime settimane: ribadiamo, non perché fosse del tutto infondata la contestazione dei meccanismi della comunicazione digitale, ma perché ha coinciso con un disastroso momento climatico dell’Emilia-Romagna.