È partita la parziale demolizione del complesso di edilizia residenziale pubblica di via Tofano 5, a Quinto Romano, costituito da tre torri gemelle situate su un medesimo lotto. Le torri, nonostante la recente data di costruzione (1986), negli ultimi anni hanno presentato gravi problemi statici: una (la C) è già stata oggetto di un intervento complessivo di ristrutturazione e rinforzo, mentre per le altre due (A e B) erano previsti da tempo lavori di demolizione e successiva ricostruzione. La prima parte, eseguita mediante un escavatore, si concluderà entro fine settembre, calcolando circa quattro settimane per la demolizione fino a terra di ciascuna torre, cui va aggiunto il tempo per i lavori delle porzioni interrate. La seconda parte dell’intervento, ovvero la ricostruzione, prenderà avvio entro l’anno.
“Sono molto contento che l’operazione sia finalmente partita – interviene l’assessore alle Politiche sociali e abitative Gabriele Rabaiotti -. È stato un percorso lungo e travagliato, quello delle torri di via Tofano, che gli abitanti del quartiere attendevano da tempo e che finalmente è arrivato al traguardo finale. La soddisfazione, quindi, è grande, così come la volontà di trasformare un problema – per gli inquilini, per il quartiere e in ultima analisi per la città – in un’opportunità di sviluppo e di deciso miglioramento delle condizioni dell’abitare le case pubbliche a Milano”.
L’obiettivo dell’Amministrazione è trasformare un complesso di case popolari molto problematico sotto i profili manutentivi e gestionali in uno esemplare dal punto di vista della sostenibilità ambientale, architettonica e sociale, incrementando la disponibilità di abitazioni di proprietà comunale, e realizzando anche alloggi destinati ad altre utenze ed altri usi, nell’ottica della diversificazione e dell’integrazione tra differenti tipologie di residenti e in generale di rigenerazione dell’intero quartiere.
I due edifici, organizzati in 10 livelli fuori terra, prevedono la medesima composizione dei piani: con la ricostruzione, gli appartamenti passeranno dagli attuali 100 a 118 (59 per ogni edificio), tra cui una decina ai piani terra predisposti per persone con disabilità; a questi se ne aggiungono altri 7 tra alloggi a disposizione per residenze temporanee e spazi per uffici ed associazioni. Le soluzioni tecnologiche ed impiantistiche adottate permetteranno di avere un complesso edilizio ad alta efficienza energetica.
Il costo complessivo dell’operazione è di circa 23 milioni, ripartiti tra cofinanziamenti ministeriale, regionale e a carico del Comune di Milano. La direzione lavori è affidata a MM, che fa anche da stazione appaltante e coordina la sicurezza.