18 Luglio 2019

Cena pro Mediterranea al Leoncavallo, protesta la Lega

Giovedì 18 Luglio alle ore 18:00, presso il centro sociale Leoncavallo si svolgerà un incontro informativo su Mediterranea Saving Humans, cui alle ore 20:00 seguirà una cena benefit servita dalla Cucina Pop al costo di  15 euro, composta da “un ottimo piatto unico vegetariano oppure di carne accompagnato da un bicchiere di vino bianco“. Parte dell’incasso sarà destinato a  sostenere le attività di Mediterranea. “È quanto si può evincere dall’evento pubblicato su Facebook e sul sito internet dai delinquenti del Leoncavallo – denuncia Samuele Piscina, Presidente del Municipio 23 – che svolgeranno una cena a pagamento questo giovedì in difesa delle ONG Sea Watch 3, Alex di Mediterranea e Alan Kurdi di Sea Eye, ovviamente fomentando il clima di odio nei confronti del Ministro Salvini”.  “Siamo al ridicolo! – prosegue Piscina – Criminali occupanti abusivi che svolgono un evento di finanziamento e sostegno per altri delinquenti che speronano le navi della Guardia di Finanza e forzano i blocchi delle Forze dell’Ordine violando la legge“. Secondo Piscina è “la politica della Lega che salva vite umane“, visto il calo delle morti in mare seguite alla chiusura dei porti. “Chi invece svolge attività in contrasto alle leggi vigenti, con dubbi rapporti con i trafficanti di esseri umani” accusa Piscina “aiuta unicamente gli schiavisti e gli scafisti!“.  L’esponente della Lega prevede che, “la serata finirà a tarallucci (anzi, piatto vegetariano) e vino, con una bella cena a prezzo fisso per finanziare chi delinque, ovviamente senza pagare 1 euro di tasse e a discapito dei cittadini grechesi che saranno costretti a passare l’ennesima notte in bianco tra musica ad alto volume, schiamazzi e atti vandalici alle proprietà altrui”. “Come sempre la sinistra più becera si schiera dalla parte dei criminali, – conclude quindi il Presidente Piscina – il tutto sotto lo sguardo benevolo del Sindaco Sala che continua a voler regolarizzare il centro sociale offrendo di fatto lo stabile agli antagonisti. Il Sindaco abbia il coraggio di prendere le distanze dall’iniziativa e dal centro sociale, altrimenti dichiari apertamente di essere dalla parte dell’illegalità!” Sulla questione è intervenuta anche il Consigliere Comunale Silvia “Sardone Mi piacerebbe capire se il Pd, dopo esser salito a bordo della Sea Watch per portare solidarietà alla capitana Carola, è stato invitato a questa serata di illegalità nel nome dei clandestini: non mi stupirei, infatti, se qualche buonista radical chic vada a sostenere gli abusivi del Leoncavallo a sostegno di chi è complice degli scafisti e vuole riempire l’Italia di finti profughi”. “Sala, che a più riprese ha rilanciato la regolarizzazione del Leoncavallo, è ancora sicuro di sanare la posizione illegale degli antagonisti?” si chiede ancora la Sardone, accusando “In questo modo si schiererebbe non solo dalla parte di chi compie reati come le occupazioni abusive, ma addirittura darebbe la benedizione a chi forza gli alt delle forze dell’ordine”  per poi concludere,  “il Leoncavallo dimostra ancora una volta di non avere nulla di sociale, ma si conferma come sempre un fortino d’illegalità da sgomberare al più presto”.

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Rom e Sinti, Majorino disobbedisce al Prefetto

Rom e Sinti, Majorino disobbedisce al Prefetto. E lo comunica a mezzo Facebook, come ormai sono abituati i politici della nuova generazione. La comunicazione si è privatizzata in tutti i campi ormai, ma su questo tema torneremo in un altro articolo. Pierfrancesco Majorino ha deciso di non fornire alla Prefettura le informazioni richieste sulle comunità rom e sinti di Milano. L’annuncio con la spiegazione sono questi: NON MI PRESTO AL GIOCO DI SALVINI Giorni fa è arrivata sul mio tavolo la richiesta di dati e informazioni, da parte della Prefettura, sul tema dei campi Rom e Sinti. Oggi leggo, dalle agenzie, che si tratta dell’iniziativa di Salvini per gli “sgomberi”. Detto che mi restano due giorni da assessore non passerò le prossime 48 ore a fornire al ministro dell’inferno informazioni utili per vedere gente sbattuta per strada e bambini trattati come carne da macello elettorale. Le (lievi e sono il primo a saperlo) esperienze di inclusione delle comunità Rom e Sinti non possono essere rimosse favorendo a quel punto nuove storie di marginalità, degrado e illegalità. Domani ci torno sopra (e alla Prefettura chiederò perchè mi chiedono quei dati). Ora, bene riaffermare l’importanza della politica dopo decenni di decadenza: è l’unica istituzione su cui il cittadino può influire direttamente grazie al voto, al contrario di magistratura e altri. Però la Prefettura rappresenta lo Stato, persino più della Questura che ne rappresenta solo un braccio repressivo. Ma Majorino non solo rifiuta di rispondere, vuole addirittura lui risposte dal Prefetto. Che i due Pier della politica milanese fossero molto convinti di sè stessi è cosa nota, però forse in questo caso si è travalicato il senso del limite. Le battaglie politiche sono legittime, ma su rom e sinti Majorino disobbedisce al Prefetto e con lui a tutti noi. Non si può ridurre il ruolo del Prefetto a semplice soldatino agli ordini di Salvini, perché sarebbe un insulto a lui e a tutta la comunità che è qui a tutelare. Parliamo poi di una persona che anche di fronte alle pressanti urgenze della cronaca, vedi Rogoredo, non ha mai cessato di ripetere che servono risposte ampie, fatti di socialità oltre che di repressione. Sua Eccellenza Renato Saccone è molto, molto di più di una pedina. Majorino farebbe bene a ricordarlo, siamo tutti milanesi e siamo tutti italiani.

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