L’intensificazione dei controlli in Piazza Gasparri dopo la misteriosa sparatoria di martedì scorso a portato a conseguenze inattese. L’episodio ha avuto inizio verso le 22, quando, tra via Val di Bondo e piazza Gasparri, una Volante della polizia ha fermato una Fiat 500 con a bordo cinque uomini. Due di questi si sono dati alla fuga, mentre altri tre invece sono rimasti vicini all’auto. A questo punto, in modo del tutto inatteso, la situazione è precipitata. I tre hanno aggredito i due agenti, iniziando a colpire colpire con calci e pugni l’auto. Il tutto condito da minacce ai poliziotti facendo intendere loro che se li avessero controllati sarebbe finita male. Fortunatamente ad evitare problemi più gravi sono immediatamente intervenute altre sei volanti subito circondate da diversi amici dei tre accorsi in strada appena hanno sentito il trambusto.
A rendere la situazione ancora più assurda c’è il fatto che riportata la calma e preso il controllo della situazione la Polizia ha constatato che sia la 500 alla quale erano a bordo, sia gli aggressori erano del tutto in regola. Probabilmente hanno voluto reagire e opporsi solo per mostrare, con quel gesto e con l’appoggio ricevuto dagli amici, chi è davvero a comandare nel quartiere. Evidentemente non loro perché sono tutti stati tratti in arresto. A finire in manette l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale sono stati in cinque italiani residenti nella zona di Comasina, Savino B., quarantuno anni e tante condanne alle spalle, Nicholas B., suo parente di venti anni e già con precedenti, Dylan R., di un anno più grande e anche lui già noto alle forze dell’ordine, Cosimo C., quaranta anni e vecchi precedenti, e Nicola D.L., quarantadue anni e nome conosciuto alla polizia.