Report OMS insabbiato: gli interrogatori confermano il mancato aggiornamento del piano pandemico. La conferma è arrivata dal procuratore aggiunto di Bergamo, Maria Cristina Rota, dopo l’audizione di Giuseppe Ruocco, segretario generale del ministero della Salute, ascoltato per oltre sei ore dai magistrati come persona informata dei fatti. “Il piano in vigore è quello del 2006, almeno è quello che ci è stato detto”, ha messo in chiaro il magistrato al termine dell’audizione di Ruocco. Una conferma pesante, perché il ministro Roberto Speranza e il vicedirettore dell’OMS Ranieri Guerra hanno da tempo cercato di far dimenticare una vicenda quanto mai imbarazzante: l’Italia infatti non ha un piano pandemico aggiornato da 14 anni. Un periodo nel quale a scatenarsi sul mondo è stata proprio la Sars nelle sue varianti, tra cui quella del Covid (Sars-Cov-2 è un dei modi con cui si indica tecnicamente). Dunque la procura di Bergamo sta andando avanti con coraggio e determinazione, perché le indagini rischiano di scoperchiare temi scottanti. Speranza e Ranieri Guerra sono da tempo anche nel mirino di una piccola parte della stampa italiana, grazie alla quale è emerso anche un controverso versamento di dieci milioni di euro all’OMS senza un motivo specifico. E’ stato definito un gesto di buona volontà, ma a molti è sembrato il prezzo dell’insabbiamento del rapporto Zambon poi insabbiato dall’OMS su input di Ranieri Guerra. Lui ha sostenuto diverse versioni: prima che ha cercato di bloccarlo perché pieno di errori, poi che in realtà si era arrabbiato perché del report non era stato adeguatamente informato il ministro Speranza, poi che non c’entrava nulla ed era tutta colpa dell’ufficio di Copenaghen dell’OMS, insomma un racconto che sembrava adeguarsi alle parti di realtà che emergevano di volta in volta. Le sue corrispondenze e i dieci milioni di euro però sembrano testimoniare proprio quanto sostenuto fin dall’inizio da Zambon: Ranieri Guerra avrebbe fatto di tutto per non rendere pubblico quel rapporto. E in particolare per le date che testimoniavano i ritardi sul piano pandemico perché per anni è stato proprio Ranieri Guerra il responsabile ministeriale del piano pandemico. Quindi ha preso ricchi emolumenti dalla collettività per non fare il suo lavoro, un fatto consueto a Roma, ma questa volta è scoppiata la bolla e Bergamo e Brescia hanno registrato decine di migliaia di morti. Se le indagini confermassero tutte le ipotesi, Ranieri Guerra potrebbe avere qualche problema politico, ma sicuramente una valanga di cause legali. Come diceva Zola “la verità è in marcia” sul Report OMS insabbiato: gli interrogatori confermano il mancato aggiornamento del piano pandemico e ai vertici della sinistra si trema sempre di più.