Il caso Cerno scuote la sinistra milanese. Accuse pesantissime, auguri di querele e una serie di interventi molto duri di esponenti di primo piano che hanno messo a dura prova il Partito democratico milanese.
Tutto è partito dalla decisione di cambiare bandiera: il senatore meneghino Tommaso Cerno, già direttore di Espresso e Repubblica, ha lasciato il Pd per Italia Viva. Ora Matteo Renzi può contare su 18 senatori e 30 parlamentari. Cerno era stato eletto proprio nel collegio di Milano, dove Italia Viva può contare su alcuni personaggi di peso della scena politica come l’ex vicesindaco Ada Lucia de Cesaris. Le adesioni ai renziani sono iniziate anche da Forza Italia e sono in tanti i berlusconiani che ancora guardano con speranza da quella parte. Con quella di Cerno si può dire che Renzi assume anche a sinistra nuovi adepti, ma questa volta le parole sono state pesantissime. Ha aperto il fuoco proprio il senatore:
Dopo la trasmissione radio di questa mattina i vertici del Pd hanno deciso di reagire. “È davvero grave che il senatore Cerno, paracadutato nel collegio più sicuro di Milano – e dunque eletto grazie agli sforzi organizzativi e anche economici del Pd che lo ha sostenuto – si permetta ora di calunniarci, usando le parole legate al mondo mafioso, come pizzo e ricatto. Lo sa il senatore Cerno quante persone sono morte per mano della mafia? Come parlamentare della Repubblica, conosce il peso della parola che usa? Credo che simili affermazioni qualifichino il senatore per quello che è: una persona che ha dimostrato scarsa cultura politica e soprattutto totale mancanza di rispetto nei confronti degli stessi militanti che gli hanno consentito di sedersi in Parlamento. Una comunità, quella del Pd Milano Metropolitana, che si autofinanzia con il tempo e la generosità dei propri iscritti e dei propri eletti. Eletti, che per quanto ci riguarda, sono i primi militanti del Pd, come dimostrano le esperienze degli altri parlamentari di Milano”, così la segretaria Roggiani, che poi continua:”Per quanto riguarda le parole usate nei miei riguardi, ci tengo a dirgli che il fatto di lavorare dall’età di 19 anni non è per me motivo di imbarazzo, ma anzi di orgoglio. Tommaso Cerno chieda scusa, non a me, ma non a tutta la comunità del Pd Milano Metropolitana che, anche grazie a tutti i contributi degli eletti, in questi anni è scesa in piazza, ha volantinato nelle strade e si impegna ogni giorno per la collettività”.
La nostra solidarietà al @Pdmilano per l’aggressione subita. Un abbraccio a @SilviaRoggiani e alla nostra comunità di attivista che con generosità e passione lavorano per costruire un’Italia migliore. Siamo tutti con voi!
Un attacco frontale a Silvia Roggiani, la segretaria milanese dei democratici, andata in onda sulla trasmissione “Un giorno da pecora”. Lei ha reagito duramente con un lungo e furente comunicato: