Formazione medici di base, Mammì (M5S): «Studenti risorsa per sopperire a carenza cronica. Formazione anche nelle Case della Comunità». In Commissione Sanità sono state ascoltate le sigle sindacali FIMMG e SNAMI, in merio all’offerta formativa dei Medici di medicina generale. Gregorio Mammì (M5S): «La carenza dei medici di medicina generale può ormai considerarsi una patologia cronica del sistema sanitario regionale lombardo. Gli studenti in questa chiave sono una risorsa e il loro percorso di formazione deve essere funzionale a rispondere anche a questa esigenza. Trovo inaccettabile che POLIS Lombardia oggi non abbia presenziato al confronto con un suo rappresentante. Non ascoltare i sindacati la dice lunga sul rapporto conflittuale fra le parti e questo non fa il bene dei nostri medici, dei nostri studenti di medicina e della nostra salute.
La visione del Movimento Cinque Stelle è che la scuola di formazione debba essere messa al servizio del sistema di cure primarie e non il centro di gestione di un sistema fine a sé stesso e dedito all’autopromozione. Ogni scelta che facciamo oggi deve essere funzionale alle esigenze dei territori. Le scuole di formazioni devono essere inserite all’interno degli ambiti previsti dal PNRR ovvero Case della comunità e Ospedali di comunità. La politica ha deciso questo, l’ente che deve erogare i corsi deve allinearsi, non andare in direzione diversa o peggio, come accaduto oggi, non presentarsi.
Se è vero che la normativa nazionale ha esteso la possibilità, dove c’è carenza, di sostituire gli MMG con gli studenti, non vedo perché la nostra sanità si sia presa la libertà di dire che questo non possa essere fatto. In tal senso chiedo al Presidente di commissione di redigere una nota di chiarimento, indirizzata all’assessorato al Welfare. Non è coerente che mentre il Consiglio Regionale lavora ad atti per sopperire alla carenza dei medici di base, dall’altro Regione stoppi le sostituzioni e la formazione sul campo. È il momento di assumere impegni concreti, sia a livello di Commissione, sia a livello di Consiglio regionale per valorizzare il patrimonio che rappresentano queste ragazze e questi ragazzi».