Supercomputer: potenza computazionale e green deal europeo
di Davide Maniscalco, coordinatore regionale Aidr per la Sicilia, Head of public affairs di Swascan – Tinexta Group
Lo sviluppo della potenza di calcolo dei sistemi passa anche dall’equilibrio funzionale tra performances di elaborazione ed efficienza energetica. Mentre l’ingegneria informatica è fortemente impegnata nello sviluppo della potenza di calcolo petascale che consente un’elaborazione più rapida delle tradizionali applicazioni dei supercomputer, si rileva una forte tendenza, a realizzare trovati ulteriormente significativi con l’exascale, che può raggiungere la potenza di elaborazione stimata del cervello umano a livello neurale. L’obiettivo prioritario è certamente quello di costruire sistemi su piattaforme efficienti, pensate per servire un’ampia varietà di carichi di lavoro computazionali complessi, basati su dati ed intelligenza artificiale, per consentire la simulazione guidata
dall’analisi predittiva. Tuttavia, la prossima generazione di supercomputer dovrà sfruttare soluzioni efficienti dal punto di vista energetico e contribuire in modo sostenibile agli obiettivi ambientali, fornendo capacità di supercalcolo di livello mondiale, seppur nell’ambito dell’obiettivo prioritario del Green Deal europeo per rendere l’Europa climaticamente neutra entro il 2050. E l’Europa è certamente all’avanguardia nello sviluppo della tecnologia HPC verde. Ed infatti, nella lista TOP500 pubblicata nel mese di giugno, è evidente la corsa globale in atto per raggiungere il primato nella costruzione di un computer exascale. L’elenco TOP500 viene compilato due volte l’anno (a giugno e novembre) e classifica i supercomputer più potenti del mondo in base alle loro prestazioni sul benchmark LINPACK, in particolare per la loro efficienza energetica. Il benchmark utilizzato è quello di risolvere un denso sistema di equazioni lineari. Ebbene, nel ranking di giugno, MeluXina, il supercomputer petascale dell’impresa comune EuroHPC, allocato in Lussemburgo, è risultato il supercomputer più verde dell’Unione Europea ed il quarto al mondo per efficienza energetica, oltre a posizionarsi al 10° posto tra i supercomputer più potenti nell’UE ed al 37° a livello globale. L’impresa comune EuroHPC per il calcolo ad alte prestazioni (EuroHPC
JU) è un’iniziativa congiunta tra l’UE, i paesi europei e partner privati per sviluppare un ecosistema di supercalcolo di livello mondiale in Europa. L’obiettivo di EuroHPC è quello di promuovere la scienza e migliorare l’innovazione in Europa fornendo accesso a infrastrutture e servizi di calcolo ad alte prestazioni e all’avanguardia ad un’ampia gamma di utenti della comunità scientifica e della ricerca, nonché dell’industria e del settore pubblico. MeluXina e tutti i sistemi EuroHPC JU sono raffreddati ad acqua, eliminando così la necessità di elevati costi operativi dei sistemi raffreddati ad aria con conseguente efficientamento energetico, anche grazie all’impiego dei più recenti processori AMD EPYC e alle GPU NVidia A100, che consentono di ottenere una notevole efficienza in termini di rapporto prestazioni/ consumo. Nella classifica TOP500 di giugno la EuroHPC incassa altre stimolanti soddisfazioni che riguardano i supercomputer petascale Karolina della
Repubblica Ceca, posizionato al 20° posto nell’UE e al 70° a livello mondiale; Discoverer, con sede in Bulgaria, al 27° posto nell’UE e al 92° a livello mondiale; e lo sloveno Vega al 32° posto nell’UE e al 107° a livello mondiale. Ad oggi sono complessivamente quattro i supercomputer petascale acquistati nell’ambito dell’impresa comune EuroHPC, e precisamente: – VEGA , Slovenia
– Discoverer , Bulgaria – Karolina, Repubblica Ceca – Deucalion, Portogallo A questi si aggiungono gli acquisti di altri due supercomputer EuroHPC pre-esascale, che completeranno le macchine petascale, tra cui figurano LUMI per la Finlandia e LEONARDO per l’Italia. MeluXina, come del resto tutti gli altri supercomputer EuroHPC JU, saranno accessibili ai ricercatori europei, alle PMI e alle organizzazioni che lavorano per risolvere i principali problemi ambientali e climatici nei prossimi anni.