Ergastolo cancellato, in appello, all’ex primario della clinica Santa Rita di Milano Pierpaolo Brega Massone. La Corte d’Assise d’Appello la ha condannato a 15 anni riqualificando il reato da omicidio volontario a omicidio preterintenzionale in relazione a 4 morti sospette in sala operatoria. Pena ridotta anche per suo vice, Fabio Presicci, condannato a 7 anni e 8 mesi contro i 24 anni e 4 mesi del primo grado.
L’ex chirurgo toracico della Clinica Santa Rita, Pier Paolo Brega Massone, e il suo vice, Fabio Presicci, non entravano in sala operatoria accettando l’eventualità di uccidere. Questo dice la sentenza del processo milanese d’appello – bis che fa cadere l’ipotesi di omicidio volontario con dolo eventuale, già sancita in due gradi di giudizio, e ‘ridimensiona’ l’accusa a omicidio preterintenzionale abbassando le pene. I giudici della seconda corte d’Assise d’Appello, presieduti da Giuseppe Ondei, riducono la pena di Brega dall’ergastolo a 15 anni e a Presicci da 24 anni e 4 mesi a 7 anni e 8 mesi. Erano accusati rispettivamente di 4 e 2 omicidi volontari, oltre che di altri episodi di lesione. La condanna per omicidio volontario ai due medici aveva rappresentato una ‘prima volta’ assoluta in Italia, una pietra miliare in materia di responsabilità medica in ambito penale. In seguito, nel giugno del 2017, la Cassazione era intervenuta annullando la sentenza d’appello del 21 dicembre 2015 e ordinando un nuovo giudizio di secondo grado.
La Corte d’Assise d’Appello aveva invitato i giudici a spiegare meglio l’accusa di omicidio volontario e, in particolare, il tema dell’elemento psichico che ha animato i medici nelle loro condotte. Il sostituto pg Massimo Gaballo aveva chiesto l’ergastolo per Brega e 21 anni per Presicci (pena ridotta per via del suo “comportamento meritevole” in carcere). “Mi dispiace per tutto quelle che è accaduto – aveva detto il primario rendendo dichiarazioni spontanee nella scorsa udienza – e chiedo scusa a tutte le persone che hanno sofferto, non era mia volontà Ora posso solo chiedere di rivedere la luce, poter essere utile e stare con la mia famiglia“. Nel primo filone dell’inchiesta, quello relativo a un’ottantina di casi di lesione, Brega, che attualmente è detenuto, era stato condannato in via definitiva a 15 anni e Presicci a 8 anni e sei mesi, che ha finito di scontare nel settembre scorso, dopo un periodo di affidamento in prova presso la ‘Sacra Famiglia’ di Cesano Boscone. Brega era accusato della morte di 4 pazienti, tutti portati in sala operatoria, secondo la Procura, senza alcuna giustificazione clinica, col solo scopo di ‘monetizzare’ i rimborsi del Sistema Sanitario alla clinica privata convenzionata.
Soddisfatto della sentenza l’avvocato Nicola Madia, difensore insieme a Luigi Fornari, dell’ex chirurgo “E’ stato un risultato oltre ogni qualsiasi aspettativa” aggiungendo “Finalmente un po’ di giustizia per Brega Massone dopo 10 anni di battaglie e di criminalizzazioni prima e al posto del processo. Questa Corte ha saputo essere equilibrata per la prima volta“. Felice anche la moglie di Brega Massone “E’ una sentenza che mi emoziona, ora vediamo la luce” ha commentato, proseguendo “Non l’ho mai abbandonato, e’ difficile per me parlare oggi. Non ho mai creduto che fosse un mostro e non ho mai perso la speranza nella giustizia“.