Domaneschi (Orsan): “Nelle RSA servono più attenzione e rispetto”. Sarebbe in Lombardia quasi la metà di RSA nazionali inadempienti alle direttive che il Ministro della Salute ha emanato a giugno per agevolare la ripresa delle visite dei parenti agli ospiti delle varie strutture. Questo è quello che emerge da un primo elenco che il comitato Orsan, che riunisce i famigliari degli ospiti delle RSA, ha consegnato allo stesso Ministero. “Se questo dati fossero esatti, sarebbe la dimostrazione di una forte mancanza di attenzione e di rispetto e ci conforterebbe nella nostra idea, già avanzata da qualche tempo, che servono notevoli e concreti passi avanti in termini di condizioni generali per queste strutture”. Osvaldo Domaneschi, segretario generale FNP CISL Lombardia, legge i risultati della ricerca Orsan e sottolinea che “forse non è stato fatto tutto il possibile per permettere a degenti e familiari di tornare alla normalità. Di fronte a esempi virtuosi, rimangono purtroppo alcuni casi critici. Se davvero un terzo delle strutture regionali non garantisse tutto quanto richiesto dalla circolare ministeriale, servirà un intervento di Regione e ATS capace di dare una svolta alla questione”. Tra gli aspetti che ORSAN evidenzia nel suo appello al Ministro della Salute e che non rispecchierebbero le direttive emanate ci sono la durata e le frequenze delle visite, la negazione delle cure estetiche, il divieto di uscite esterne, le quarantene obbligatorie post uscite per esami medici, il divieto per i famigliari di assistere gli ospiti, l’impossibilità di accudire i propri cari nei bisogni primari, le scarse informazioni sulla salute dei parenti e la riduzione dei servizi interni. “Con Regione Lombardia abbiamo aperto un tavolo di discussione che verte anche sul futuro delle RSA – conclude Domaneschi. Chiediamo espressamente che non ci si limiti a parlare della sola emergenza ma che si apra uno sguardo anche sul futuro complessivo del sistema, che riguardi anche le condizioni di vita degli ospiti, la partecipazione dei familiari e dei volontari e i vincoli economici di soggiorno”.